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ALTA PUSTERIA

LE SEDUZIONI DEI MAHLER E I CROMATISMI DI KOKOSCHKA

 


Sopra  scorcio dei prati nell'Alta Pusteria

 

Sopra a sx Mahler settimana musicale e a dx la Mahlerhof . Sotto: Kokoschka, prati  e cavalli tra Tre Croci e Carbonin (1913,


Le increspate crode rosse gialle e viola, i prati rotolanti e gli angeli dorati della valle hanno sedotto Gustav Mahler - a cui Dobbiaco da 35 anni a luglio dedica le  Settimane Musicali - mentre l'avvenente e bipolare moglie Alma seduceva Oskar Kokoschka, che a sua volta restava turbato nei prati di  Carbonin e Tre Croci dai cavalli aveglinesi (Haflinger) dipingendoli con tratto torturato  e timbri cupi sul viola, sul blu e sul verde intenso, sicuramente meno solari dei quadrupedi gialli e blu pittati oltralpe, nel bavarese,  dal "collega" Franz Marc ai tempi del "Cavaliere Azzurro". Oggi al posto dei cavalli Haflinger a Carbonin, Prato Piazza o lungo la valle di Landro segnata dalla pianeggiante e lunga pista ciclabile che da Dobbiaco per 30 chilometri segue il fiume  Rienza piegando poi nell'Ampezzano, sono le due ruote (mountain-bikes a pedalata assistita o elettriche) a correre e catalizzare la vista incorniciata dal gruppo del Cristallo, dai Cadini di Misurina,  dalla Croda Rossa, incendiata al tramonto, e in lontananza dalle Tre Cime di Lavaredo. Tutte cime bucate tra 1915 e 1918 da gallerie e dai chiodi per tracciare le impegnative vie ferrate. Che oggi sono prese d'assalto: assembramenti precovidici tesi a scovare arrugginiti caricatori austriaci (romboidali) o alpini (quadrati).

Sopra: vallata di Dobbiaco e sotto Cappella di San Lorenzo a Dobbiaco

Sopra:  ingresso androne palazzo Serbelloni  con volte a botte e semitazze lunettate

Se i soggiorni del compositore, vigile su Dobbiaco nella pensione che ora porta il suo nome,  furono rilassanti, ossessiva fu la storia d'amore tra Alma e Oskar. Durò tre anni, assai produttivi per il pittore, e nel 1913 - appena defunto lo sposo-creatore della marcia "trombale" della Nona,   venne consumata proprio tra le Alpi altoatesine e quelle venete, tra Dobbiaco e Cortina e ingollando l'ottimo Sandbichler della Lun : "...al mattino andavamo nella fitta foresta cercando le macchie verdi più scure e, quando raggiungevamo la radura tra Carbonin Vecchia (dove Mahler compose, ndr)  e Tre Croci, trovavamo la mandria di giovani cavalli che giocavano ricorrendosi; Oskar si emozionava.  Avendo con noi il suo album da disegno, i pastelli e le matite colorate  Oskar disegnava per ore e, nonostante la sua frenetica paura della solitudine, rimaneva anche da solo per finire quei lavori che si sono rivelati straordinariamente belli e inquietanti grazie a numerose sfumature sature di verde e blu in parte arricchite da accenti viola".



Sopra:  Dobbiaco verso la Valle di Landro e sotto Prato Piazza


 
Sopra e sotto:  Pale e Cadin di Misurina da Prato Piazza

Sopra stemmi gentilizi e sotto meridiana a Rasun/Anterselva



Incantati dall'Alta Pusteria furono pure Arthur Schnitzler e Hugo von Hofmannsthal  che la elessero come meta alpina privilegiata: Vienna non era poi così lontana.

Mahler, che alloggiava nella frazione di Carbonin Vecchia, si esercitò per tre estati all'organo barocco dell’esuberante chiesa di San Giovanni a Dobbiaco che è, tra stucchi, angeli colorati e altarini, meno titanica e monumentale delle composizioni del maestro. Accanto al Mahlerhof (Gustav Mahler Stube), che è un vecchio maso-ristorante isolato ai margini di un bosco, è visitabile l'appartamento del nevrotico musicista il cui arrivo in valle era preceduto da quello di tre pianoforti sui quali lavorava dalle sei del mattino fino a sera disturbato "da un chiasso senza posa: i vetri delle finestre tintinnano e i contadini bisbigliano; oppure camminano in punta di piedi e fanno tremare la casa". Nonostante ciò, qui compose la nona sinfonia e la decima incompiuta. Schnitzler, che era più accomodante, cercò ispirazioni per il suo “Ritorno di Casanova” tra i romantici boschi di Braies ma trovò solo i finferli, sempre ottimi peraltro. E di Hofmannsthal non si sa niente. Chi dice che in barba a Freud (uno dei miti nella Vienna di allora) pregava davanti alla romanica Crocefissione appesa nella Collegiata di San Candido e chi lo immagina ancora incantato davanti alle montagne di Sesto. Comunque fosse, il gruppo ligneo di Innichen (il nome storico di San Candido) è un capolavoro inaspettato e le cime di Sesto sono sempre ipnotiche.

Sopra:  soffitto cupola della Cappella del Santo Sepolcro e sotto collegiata di San Candido  i



Sopra  una delle tante madonna con putto e meridiana dipinte nell'Alta Pusteria


Sopra e sotto   chiesa di Santo Stefano  a Villabassa


sopra: interni barocchi di San Giovanni Battista a Dobbiaco



L'Alta Pusteria nel complesso è una valle che ha classe, una conca bifronte che richiama sia certi rigori tirolesi che  le dolcezze venete. Modellata al computer su di uno sfondo ossessivamente verde: verde mela, verde bottiglia, verde kiwi, verde pino, verde muschio. Retorica forse, ma ovunque elegante: dal suo preludio romanico, quello severo della collegiata di San Candido, al suo epilogo alpino concretato nel sipario roccioso della Croda Rossa che fa da quinta a Prato Piazza e Carbonin, sue fuggitive appendici. Culla italiana dell'arte d'"oltralpe", strabocca di chiese, castellotti e masi giustapposti tra pascoli disegnati. E coccola i suoi tesori tra le liriche rocce dolomitiche, cime mai drammatiche e sempre luminose quanto gli interni delle chiese, per lo più barocchizzate, che accecano con altari dorati, stucchi, affreschi e oniriche sculture lavorate e dipinte da Michael Pacher e Paul Troger, due artisti glorificati pure nei musei di Monaco e Salisburgo. Talenti che iniziarono a Monguelfo e a Brunico una tradizione coltivata oggi da alcuni maestri intagliatori di San Lorenzo di Sebato, di Dobbiaco o San Candido. I picchi dentellati della Croda dei Baranci e della Cima Nove sono il muto anfiteatro proprio di San Candido che vanta la Collegiata romanica più bella dell'Alto Adige, la curiosa cappella del Santo Sepolcro che ha dei volumi originali e un rosario di antiche case dai ballatoi lignei. La Collegiata d'acchito ha un impianto pesante, radicato ancora nel romanico tedesco, ma è ben compensato dalle decorazioni eleganti tipiche del primo gotico. Gli stessi contrasti si ripresentano all'interno nel gruppo scolpito della Crocefissione dove il movimento dei panneggi smorza l'evidente rigidità frontale delle figure lavorate nel XII secolo.


Sopra  e sotto: scorci vallata Alta Pusteria


sotto a sx crocefissione collegiata di San Candido e a dx contadino alle prese con arnia e miele 

  



E’ la stube però, la stanza con la stufa bianca talvolta rivestita di ceramiche azzurre, il biglietto da visita degli interni - privati e pubblici - dell'Alta Pusteria. Non c'è castello, casa, ristorante o albergo che non la ostenti con le pareti in boiserie e il letto a castello disposto sopra alla stufa eretta sul parquet. Sprigionano tutte intimità come quella che riscalda, appunto, anche la Mahlerhof. Altrettanto invadenti sono le sculture di legno, dipinte da Jorg Stieger già nel XVIII secolo, che rendono scenografiche e talvolta inquietanti le cappelle delle chiese di Dobbiaco e San Candido.  Castelli e residenze impreziosiscono l'alta vallata. Da Castel Rodengo, eretto su di una lingua rocciosa ai margini del fiume Rienza nei pressi di Rio, all'Herbstenburg di Dobbiaco caratterizzato da quattro erker angolari (finestre sporgenti).

Sopra  e sotto: horseback riding in alta Pusteria

Sopra  allenandosi

ARRIVARE

In auto. Lungo l’autostrada del Brennero A22 fino a Bressanone dove si imbocca la statale n°49 per Brunico e quindi Dobbiaco e San Candido. Da Verona sono circa 220 km, da Torino 500.

INFO

Settimane Musicali di Gustav Mahler: kulturzentrum-toblach.eu/it. La casetta dove compose Gustav Mahler è in ristrutturazione:  mahlernaturklangpark.com/italiano/

San Candido: innichen.it

Dobbiaco:

Dobbiaco: dobbiaco.info ,  tre-cime.info e altapusteria.com

A settembre (11 e 12) da non perdere il mercato contadino “Heugabel” di San Candido.

 

DOMIRE

 


A Rasun/Anterselva spicca il castellotto Ansitz-Heufler/Goller (Rasun di Sotto 12, tel 3472602881, ansitz-goller.it/it/ristorante.html). Minuscolo ma romantico hotel, è stato riattato da un edificio del 1578. Conserva ancora la stube  originale del Cinquecento e le sale comuni in boiserie lavorata che incorniciano mobili d'epoca dell’Alta Italia (o Bassa Austria, dipende dai punti di vista). E’ anche frequentato per il suo romantico ristorante  che propone piatti di cucina tirolese alleggerita. A Dobbiaco accogliente e gemuetlich l'Hotel Cristallo (hotelcristallo.com). A San Candido arredi Biedermeier e Secessione viennese all'Orso Hotel ex Orso Grigio (orsohotel.it) ) che vanta 250 di storia: camere con vista nella mansarda, anche arredate con mobilio fin de siècle. Da poco ristrutturato il Posthotel (posthotel.it) e iper-eco il Leitlhof (leitlhof.com). Classico, silezioso e romantico il Parkhotel Sole Paradiso (soleparadiso.com) .


Sopra  stube dell'Hotel  Santer di Dobbiaco

MANGIARE

A Dobbiaco cucina tirolese alla Winkelkeller (winkelkeller.it, tel. 0474 972022;a Villabassa l'Adler Stube è una garanzia gastronomica (hoteladler.com, tel 0474 745128); a San Candido saporiti e gustosi i piatti del ristorante Jora cheè fuori porta (jora.it, tel. 335 6561256)  mentre in centro brilla la cucina della  Gasthof Wiesthaler ( wiessthaler.com, tel. 0474 913103). Nei ristrutturati masi in quota come la Stifter Peter del Moserhof, Prags (moserhof-prags.com, tel. 0474 748653) i piatti sono saporiti masemplici: speck, salsicce, polenta e finferli, lepre in salmì, strüdel. 


sotto: speck altoatesino


 

Testo e foto copyright by Andrea Battaglini





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