BAVIERA: CAPRICCI BAROCCHI E ROCOCO'
  
Sopra : Wieskirche e sotto  Füssen  Pfarrkirche St.Mang
                        

Estro, fantasia e bizzarria ma anche richiami alla tradizione, al   classicismo e alle istanze scientifiche. Capricciosa è la Baviera barocca e rococò: ovunque, o quasi,  vistosa e maliziosa. Si espresse, nelle arti, in modo dirompente e ambiguo nel gioco dei rimandi e degli specchi   così come si è   manifestata  la regione nell'ultima tornata elettorale del 2018. In un land  che conta solo il 3% di disoccupati,  la migliore  e più dinamica crescita economica tedesca degli ultimi 8 anni, un capoluogo    multiculturale (München più di Berlino vanta una riuscita integrazione multietnica ), una invidiata eco-attenzione nel DNA e di fatto il 52%  dei votanti razionalmente interessato più che a ogni altro parametro alle politiche scolastiche e di istruzione per poter essere mondialmente competitivi,  la nostalgica AfD antislamica e anti-migranti ha raccolto nelle zone di confine con l'Austria e la Repubblica Ceca (vedi caso di Deggendorf) ben il 10,2 % dei voti totali e gli ormai liberal-moderati Gruene (verdi), soprattutto nelle aree urbane  più soggette in teoria all'inquinamento (ma di fatto pulite grazie alla coscienza civica e ai collaudati sprint ecologici)  -  circa il 18%. Propensioni visionarie e un po' grottesche,  cioé barocche.  Ottimo pretesto per conoscere uno stile tedesco che fu creato a capriccio di mecenati ed elettori; pardon, di principi-elettori.  






Sopra : Augsburg, St. Ulrich und Afra


Bionda e dorata, ampollosa ed elegante, la Baviera barocca e controriformista è capricciosa: induce a mutare sempre i punti di vista.

Visto di fronte o di scorcio, dall'alto o dal basso, il barocco d'oltralpe terrifica e sorride,  irrompe all'esterno, fugge verso i cieli disegnati e, prepotente, si schiaccia a terra, sui pavimenti dipinti. Sacro o profano, gioca con la luce che filtra e rimbalza da finestre e vetrate, angeli e putti.

Sopra : Augsburg St Ulrich un Afra  e sotto Schleissheim  castello di Lustheim 1719

   

Nelle chiese i leziosi interni distraggono con lo sfarzo ossessivo di statue plastiche e sinuose, madonne, santi, volute, colonne  a torciglioni, cupolini e altari specchiati che riflettono ombre e penombre. Negli aristocratici interni, profusi d'oro e d'argento, di rosa corallo e verde pallido, putti, angeli, stucchi, ritratti, grappoli d'uva e foglie d'edera abbracciano lo spettatore in una morsa ottica infinita. Catturano lo sguardo per poi ingannarlo e spingerlo altrove, in lento movimento: su di un fregio o una lesena, un tessuto arabescato o un parquet intagliato. Quando poi sposò la rocaille (come alla Residenz di München) lo fece sempre in modo esagerato, fino ai limiti dello stucchevole. Diventa puro gioco di società, abbagliante e vanitosa messinscena della vita di corte, lontana ormai dal sensualismo barocco.

  




Sopra: Neuss Schloss a Schleissheim e sotto Asam Kirche a  München


  


Sopra : Augsburg Schaezler palais e Sotto: Landsberg Pfarrkirche Maria Himmelfhart XVII sec



Ovunque nella Baviera meridionale, quella del "Cavaliere Azzurro", esplodono quinte scenografiche e teatrali: dai dintorni di Monaco, dove sfavillano le visionarie residenze di Nymphenburg e Schleisseim, all’Oberammergau dove si nascondono tra laghi e foreste la chiesa rococò di Wies e il monastero barocco di Füssen (sempre vigilato dai polifonici e romantici castelli di Ludwig, Hohenschwangau e Neuschwanstein); da Landsberg, con i palazzi decorati che incorniciano l’Hauptplatz, ai saloni dorati della Schaezlerpalais di Augsburg, la città dei banchieri scandita da zampillanti fontane barocche a Regensburg (Ratisbona) dove inumiditi dal Danubio stordiscono gli altarii di St. Ulrich fino  a Bamberg che, epica ma goduriosa (conta più di dieci fabbriche di birra tra cui quella della Rauchbier, la birra affumicata) è la "perla della Alta Franconia" arrotolata sul fiume Regnitz ai margini dei primi contrafforti del Giura (francone). Laica nella parte bassa (l'Insel) e sacra in quella collinare del Berggebiet, ispirò pure Hegel che all'ombra del Dom, dove campeggia la statua di un ignoto paladino armato divenuto simbolo di un'infinita  e snervante epica cavalleresca, scrisse la "Fenomenologia dello spirito".

Sopra : Nymphenburg Steinerner Saal e sotto  Wieskirche


Se Füssen, crocevia tra Tirolo e Baviera, annuncia il bizzarro barocco tedesco con la sontuosa biblioteca ricavata nell'ex abbazia benedettina dove una danza macabra del Seicento col suo memento mori incupisce i turisti,  tra le foreste dell’Oberammergau sopra un puf di velluto verde fa capolino la chiesa di Wies che è il “concetto” bavarese del rococò, raffinato piacere dei sensi. Un’estesa rotonda voltata di forma ovale, che misura 29 per 25 metri, alleggerita da stucchi e cieli affrescati. Divisa tra colore puro (nella parte superiore) e luce (nella parte inferiore) è unita dai decori d’oro, rossi e blu che modulano i fasci luminosi provenienti dalle finestre e poi riflessi dalle nervature e dalle colonne coinvolte anch’esse in un infinito processo in fieri. Che non termina mai. E’ un involucro elastico, una pelle così trasparente quanto massicce, a poca distanza, sono le mura dei castelli di Ludwig II, eclettiche testimonianze della vita sospesa del più romantico tra i re bavaresi. Storie drammatiche evocate  ogni ora per la curiosità di milioni di turisti.



Sopra, barocco bavarese e sotto Pfarrkicrhe StMang a Füssen



E' a Landsberg però che il barocco bavarese fa invece la sua vistosa comparsa alla luce del sole, en plein air. L’Hauptplatz è un ellisse di case alte e strette così minuziosamente dipinte e decorate da sembrare fasulle. Colori ora morbidi (rosa pastello, ambra, azzurro, grigio, ocra) e giustapposti come in un quadro di Klee e ora stridenti come in un quadro di Max Bechmann. Molte case sono stuccate dal maestro Domenikus Zimmermann che nel Settecento fu artefice nonché sindaco della cittadina.  Il paese dove nel 1924 Hitler, rinchiuso nella prigione, scrisse il “Mein Kampf”, si stringe intorno al fiume Lech che accompagna la Romantische Strasse fino ad Augsburg, la città dei grandi banchieri: quei Fugger e Welser che fin dal XVI secolo furono i mecenati dell’intera regione e gli sponsor di sovrani e imperatori. La sua arteria principale, la Maximillianstrasse, concentra i palazzi più prestigiosi: barocchi, rococò e neoclassici. Tempestata di fontane cinquecentesche allinea anche lo Schaezlerpalais il cui salone rococò è leggero come una nuvola: tra pareti rosse e verdi, stucchi bianchi e dorati, specchiere e affreschi illusionistici brillano nove lampadari di Murano con 365 fonti di luci, tante quanti sono i giorni dell’anno. E' oscurato solo dagli altari sbalorditivi di St. Ulrich und Afra.

 

Sopra : Nymphenburg padiglione di caccia Amalienburg e sotto Schleissheim castello di Lustheim, 1791



Sopra: chiesa di Schwangau


  

Sopra Neues Schloss di Schleissheim  sotto altare a St. Ulrich und Afra ad Augsburg

Sotto: St. Ulrich und Afra ad Augsburg


Nell’antica residenza estiva dei Wittelsbach a Nymphenburg il cuore langue nella Sala delle Bellezze che immortala le trentasei amanti  del re Ludwig I, ma pulsa di speranze nel Salone delle Feste che i fratelli Zimmermann stuccarono d’oro e di bianco amplificando gli spazi dedicati in estate, allora come oggi, a concerti a lume di candela. Qui la rocaille e le sue "conchiglie" prorompenti  dominano - come nella Residenz del centrocittà -  nel raffinato trattamento delle pareti e nelle decorazioni degli interni che sprigionano leggerezza grazie a colori lucenti ma morbidi cromatismi. Ciliegia sulla torta (di nozze e di Maria Amalia nel 1734): nell’immenso parco il padiglione di caccia di Amalienburg vibrano come le foglie accarezzate dal vento i decori argentati e le boiseries dipinte  a motivi floreali  volute da Francois Cuvilliés, maestro francese del rococò più imbellettato. Il contrasto con l’estrema sobrietà dell’esterni è unico. Come unica è la Versailles bavarese: Schlesseim.

Sopra castello di Lustheim, 1719 e sotto gli interni della chiesa di San Bartolomeo sul  Königsee


Sopra Neues Schloss e sotto castello di Lustheim / Schleissheim




 

Il Neues Schloss (1701-4), capolavoro di Enrico Zuccalli, segna uno dei vertici dell’arte barocca europea. Gli affreschi, gli stucchi e le grisaglie illusionistiche che movimentano il soffitto della sala terrena, scandita da colonne di marmo rosso, annunciano il grandioso ambiente della Grosser Saal, festoso e drammatico tripudio dedicato alle arti marziali praticate dal committente, l’Elettore Massimiliano-Emanuele III di Baviera. Nei magnifici giardini si erge anche il palazzo Lustheim, delizioso edificio di caccia costruito dallo stesso architetto italiano che oggi ospita una pregevole e rara collezione di porcellane Meissen.

 

   

Sopra   al centro salottino rococò della Residenz di  München tra internibarocchi bavaresi


CURIOSE TRADIZIONI BAVARESI: DUELLI MEDIOEVALI (KALTENBERG) E TIRATORI SCELTI (WALHALLA)

Ogni estate il piccolo villaggio di Kaltenberg, a circa metà strada tra Landsberg e Augsburg, organizza tra le mura del castello uno spettacolare torneo cavalleresco dove elmi, spade e lance gridano vendetta. Le suggestive feste in costume come i raduni di tiratori scelti  (ad esempio quelli che si svolgono  al Walhalla sul Danubio, vicino a Regensburg ) sono una antica tradizione bavarese: i raduni corporativi, storici e sportivi, furono anche sfruttati all’inizio dalla propaganda hitleriana (leggi George L.  Mosse, "La nazionalizzazione delle masse", Mulino Bologna 2009).

 

Sopra torneo medioevale e tiratori scelti  al Walhalla, sotto partecipanti al torneo


   

SCHEDA

  

INFO

germany.travel.it

bevieraturismo.it

 

ARRIVARE

Auto. La Baviera è raggiungibile con l’autostrada del Brennero A22 e poi attraversando il Tirolo via Innsbruck oppure percorrendo la Svizzera "scollinando" il passo del San Bernardino per poi raggiungere San Gallo e dunque entrare in Baviera. Fly & drive: a München   con lufthansa.com e easyjet.com. In treno il viaggio è assai lungo, anche da Milano o Verona.

 

SOSTE


Standard ottimo degli alberghi, ampia scelta e prezzi corretti. Siamo in Germania.

A Füssen il Luitpoldpark Hotel (Luitpoldstr.1, luitpoldpark-hotel.de) è elegante e confortevole; ai piedi dei castelli di Ludwig, romantico lo Schloss Hotel Lisl & Jaegerhaus (schlosshotel-lisl-hohenschwangau.hotelmix.it) che vanta anche un ristorante tipico; a Landsberg il Goggl, (Hubert-von-Herkomerstrasse, 20 goggl.ana-hotels.com) è nel cuore del paese; ad Augsburg il Romantik Hotel AugsburgerHof (Auf dem Kreuz 2, augsburger-hof.de) è gradevole  e centrale; a Bamberg il  Barock Hotel am Dom, (Vorderer Bach 4, barockhotel.de) è ricavato in un edificio barocco, centrale; a München, tra i tanti  oltrepassata la Sendlinger Tor, l’Hotel Exquisit (Pettenkoferstrasse 3, hotel-exquisit.net) è comodo per raggiungere sia le residenze estive che il centro pedonale. Anche l’Excelsior (Scuetzenstrasse 11, geisel-hotels.de) è confortevole.


Sopra albergo con SPA

 

I GOLOSI

Quella tipica bavarese è una cucina corposa, saporita, sana e nutriente (dagli stinchi di maiale ai nünrberger rostbratwurst, dal leberkäse al kaiserschmarren). Anche troppo. Sulla birra c'è poco da aggiungere a quelle storiche ingollate durante l'Oktoberfest. Comunque sempre fresche e gradevoli soprattutto in estate le Weissbier di frumento.

Nel Palazzo di Nymphenburg il ristorante “Zur Schwaige”  è elegante e fastoso quanto la residenza dei Wittelsbach mentre  a München di atmosfera il ristorante-caffè  “Alter Simpl” in Türkenstrasse, 57. Cucina barocca e creativa ad Augsburg al “Die Ecke” (Elias-Hall-Platz 2 ).



Sopra e sotto tipico pane bavarese e sotto Weissbier




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