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text and photos by Andrea Elvezio Battaglini are protected by European Copyrights Law: CDD April 10, 2016

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BONN, ROLL OVER BEETHOVEN

(DICEMBRE 1770-2020: 250° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA)


 
sopra: la statua di Beethoven domina la Muenster Platz di Bonn

Con mesi di anticipo Bonn - come la Germania più china al mercato turistico influencer style - è già in fibrillazione atomica per il 250° anniversario della nascita di Ludovico Van. Che in umido au bord de Rhein  nacque figlio di un "tenore alcolizzato" et ivi imparò a suonare grazie al sensibile e coscienzioso  Christian Gottlob Neefe ammiratore sia di JSB che di CPEBach formatosi a Lipsia allora già mecca tedesca della musica. Nella fu capitale  spese 22 anni senza grandi protettori, eccelsi maestri, grandi viaggi (solo un tour a Rotterdam dove a 11 anni vide per la prima e ultima volta il mare e un salto Vienna nel 1787 durante il quale forse conobbe Mozart). Tantomeno a Bonn eseguì grandi concerti o compose inediti pentagrammi a parte il virtuoso "Concerto in mi bemolle maggiore" o l'orchestrale "Sonata in mi bemolle maggiore". Esecutori a parte - da Clara Wiek-Schumann a Wilhelm Backhaus peraltro lipsiani/leipziger - a Bonn di Beethoven  di rilevante  o  emozionale c'è poco. E' tutto da figurare. Sarà perciò una celebrazione virtuale un po' come quella in corso in Belgio sbandierata da Visit-Flanders su Bruegel il Vecchio? Perché di e su Beethoven quasi tutto è a Vienna, come i dipinti di Bruegel tranne 4. Bonn, che più che una città è un verde e gradevole sobborgo di Colonia, gioca sugli eventi: i 5 pilastri della BTHVN2020, acronimo della stretegia pro Beethoven. Delfino curioso l'iniziativa di organizzare 2500 concerti in case private. Comunque la città vanta altro. Da vedere.

 

Sopra : sul Rathaus, municipio barocco del 1738

             






Bonn, 2002-2019

"I computer si rompono sempre e poi è ingiusto che con i video gli artisti gestiscano il budget di tempo dei visitatori" diceva sorridendo nel 2002 Dieter Ronte, allora  direttore del Kunstmuseum Bonn che già inglobava il Videozentrum Ingrid Oppenheim con una delle collezione internazionali di video-art più selezionate del paese. Quella delle video-installazioni era una presenza inevitabile nella Neue-Bonn che, strano ora a pensarsi,  era più giovane, più ricca, più tecnologica, più istruita e dinamica di Berlino. "Perfino alla mostra dell'anti-espressionista astratto Robert Ryman, qui ormai consacrato un classico del secondo Novecento americano, oltre il 35% dei visitatori  ebbe meno di 35 anni" ribadiva Ronte 17 anni fa.



Sopra  facciata del Rathaus e sotto il Muenster

Sopra  e sotto: particolari case Jugendstil-Nouveau


Il prestigioso Kunst Museum che coordinava, allineato sulla  brillante arteria culturale della Museum Mile assieme a quello di scienza naturale, di storia contemporanea e di tecnica moderna, è oggi più che mai meditativo. E non tanto perché l'aerea architettura di Axel Schulte disegnata nel 1992 cattura e diffonde la luce naturale con raro equilibrio, ma per la concentrazione selettiva della raccolta permanente dedicata solo agli espressionisti renani (August Macke e la sua cerchia) e all'arte tedesca "dal 1945 a domani", e per la felice scelta di rappresentare il periodo più internazionale dell'arte moderna germanica (allora contemporanea) con esaurienti e mirate storie monografiche allestite senza enfasi registica: Baselitz, Beuys, Kiefer, Knoebel, Laib, Palermo, Penck, Richter, Polke, Darboven, Federle, Jochims, Marden. Un artista per sala che in media cadauna è grande come il PAC di Milano.

Sopra : l'Università nel palazzo dei Principi-Vescovi di Colonia Sotto: interni del Kunst und Austellungshalle der BD

Sopra : esterni del Kunst Museum Bonn


Sopra : Kunst und Austellungshalle der BD; sotto: il Reno



Fino agli anni Novanta erano i bonner appassionati di arte contemporanea ad andare al Ludwig Museum di Colonia; da lustri sono i kolner  che vengono a vedere le esposizioni della Kunst-und-Ausstellunghalle che produce  qualificate mostre temporanee.

Senza troppe remore e senza le nostalgie di un parlamento perduto Bonn, temuta  Cenerentola in quanto orfana di "parlamenti e sedi amministrative", con flessibilità e intraprendenza si è costruita una nuova vita. Neanche erano partiti i tir carichi di scrivanie e ministeri diretti a Berlino... che si era già ripensata a dovere. Più rapida della Quinta Sinfonia composta dal suo figlio più illustre, aveva già ridisegnato il presidenziale quartiere lungofiume come nuovo polo dell'arte e della scienza. Una fucina che oggi prepara mostre e le vende all'estero come t-shirt. Anche con l'effige di Beethoven. Anche con l'ondulante capigliatura del più sordo e geniale dei compositori stampata tra girocolli e maniche corte.

Sopra e sotto la Beethoven Haus 



Ma è proprio il cipiglio beethoveniano il nuovo logo-brand della vecchia capitale in memoria del 250° della nascita?   è lo stemma dell'ottocentesca Università fondata dal tenace arcivescovo Maximilian Franz dove oggi germogliano materiali intelligenti per la tecnica medica? O invece, e perché no in un periodo in cui la razionalità tecnico-operativa e computazionale va per la maggiore, sarà l'Arithmeum - il museo dedicato alla matematica - il faro di Bonn per il 2020 ? E che dire del corno della Deutsche Post che  svolazza in dirigibile sopra al castello di Poppeldorf  e sventola  sul grattacielo del proprio quarter generale  di 160 piani eretto nell'ex area governativa? In fondo, nero su giallo è lo sponsor "volante" di tanti eventi della Renania-Vestfalia snocciolati tra le sponde del re dei fiumi.

 

Sopra : Kunst und Austellungshalle der BD; sotto quartiere residenziale di Popplesdorf

Sopra e sotto: case inizio Novecento nel verde quartiere di Poppelsdorf



Quartier generale fu e quartier generale, pur defilata e sottotono, Bonn un poco è rimasta: con un bel gruzzolo di soldi in tasca (a compensazione del "trasloco" ricevette e spese circa un miliardo e mezzo di euro di cui 900 milioni per investimenti in attività scientifiche), un incremento della popolazione desueto nella altre città tedesche, un surplus inatteso di nascite e una taglia abbastanza piccola (323.000 anime) per mantenere l'intimità cara ai freschi dirigenti eco-orientati. L'università ha focalizzato le ricerche sul clima e l'ambiente promuovendo   gli studi sulla tecnologia ambientale che sono un  punto di forza.


Sopra : operai di pane. Sotto: a Bonn c'è il quartier generale della Deutsche Post 

      


Sopra: maestro costruttore di organi della ditta Kleis sotto il Reno a Bonn

 

Sopra: a sinistraVilla Hammerschmiedt, ex residenza presidenziale e a destra Penck 

Intanto, se negli ultimi 20 anni non è incrementato il numero degli studenti universitari (circa 39.000 che popolano 350 edifici sparsi tra il cuore storico e barocco della Residenza - la Friedrich-Wilhelms Universität - e il quartiere inizio secolo di Poppelsdorf) sono moltiplicate le presenze straniere, dal 9.8 al 13,7%, tutte attirate dai nuovi corsi tecno-ecologici.

Sopra: Università ricavata nel palazzo dei Principi-Vescovi di Colonia. Sotto :Martin Platz.


A proposito di studi ambientali Bonn, come fece Colonia, ha recuperato il suo fiume che neanche si percepiva perché per diversi lustri due ampi e trafficati viali crearono una barriera architettonica tra il centro e il Reno. Oggi è facile da raggiungere e ancor più da godere. Tra gli spazi pubblici infatti anche la Beethoven Halle vigila sul fascinoso viavai di chilometriche chiatte.

 


            

Sopra : in alto a sx Koblenzer Tor; carrellata di bonner , organari, case inzio XX secolo e Beethoven a Bonn

Tre sale-concerti, un monumento fuso nel 1845 assorto in taciti colloqui con l'antico palazzo Fürstenberg e un modesto edificio borghese sulla Bonngasse ricordano dunque che a Bonn, allora considerata "la più nordica città italiana" per il carattere latino degli abitanti, il 17 dicembre del 1770 nacque Ludovico Van. "Però" precisa il professor Andreas Eckhardt che per 10 anni è stato il direttore  della Beethoven Haus "Bonn è lungi dall'essere una città musicale di caratura internazionale; ed è un peccato perché nel mondo Beethoven non solo è sinonimo di musica ma è il concetto della musica classica e sinfonica".


Sopra :  quartere residenziale di Venusberg

"Eppure qui e non a Vienna o a Baden bei Wien" continua  Eckhardt "ci sono i suoi cimeli più importanti: dagli occhiali alla sua prima viola e all'ultima tastiera, dagli spartiti originali alle settecento lettere autografe e alle uniche partiture complete della "Pastorale", del "Chiaro di luna", dei Quartetti per archi; oltre a sessantamila libri sul maestro; insomma chi studia e scrive su Beethoven, inizia e finisce nel nostro archivio. Manca comunque un vero costante contesto musicale, che invece Colonia ha acquisito con la Philarmonie; la BOB (Beethoven Orchestra Bonn), la Collegium Musicum Bonn Symphony Orchestra, la Hermann J. Abs Chamber Music Hall o la nostra Kammermusiksaal non bastano".

Eppure LvB è e sarà il marchio della città. Inevitabile: avanti Bonn... alla riscossa, Vienna è più grossa, Vienna è più grossa!

AB


Sopra : Koenig Museum (dettaglio) e sotto il Reno

      



INFO

TIPS

Beethoven.de

bonn.de

bonncitytours.de

germany.travel.it

eurowings.com  (a Colonia, che dista 29 km da Bonn coperti da treni, bus e tram)


Sopra: particolare case in Poppelsdorfer Platz


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