Sopra: la Sainte-Victoire
dipinta e reale
FRANCIA
CÉZANNE, AIX E LA SUA MONTAGNA
sotto: Sopra: la
Sainte-Victoire dipinta e reale
Aix-en-Provence 2003/2019
“Il
disegno e il colore non sono distinti; più il colore si
armonizza, più il disegno si precisa. Quando il colore
raggiunge la sua ricchezza, la forma tocca la sua pienezza: i
contrasti e i rapporti dei toni sono infatti il segreto del
disegno e del modellato”. Così sintetizzò le sue laboriose e
severe ricerche pittoriche Paul Cézanne, il precursore delle
avanguardie astratte e del cubismo nato 180 anni fa ad Aix en
Provence, dipingendo per la ottantasettesima volta (in tutto
vi dedicò 44 oli e 43 acquerelli) la Sainte-Victoire, la montagna magica e cangiante che incornicia la
storica città universitaria della Provenza. Cézanne, per anni
compagno di liceo e poi grande amico di Emile Zola che mai
capì la sua pittura, fu il primo artista ad abbandonare le
ricerche impressioniste sulla luce dipingendo per strati di
colore e rapporti
geometrici.
Sopra Aix, palazzo arcivescovile e sotto:
Gardanne dpinta e reale
Sopra:Gardanne dipinta e reale
Oggi un circuito snodato in città e nel circondario ritraccia la vita, i luoghi e i paesaggi del pittore: il cappellificio e la banca paterne, il settecentesco caffè Les Deux Garcons sul corso Mirabeau scandito dai platani, il liceo Bourbon-Mignet, l’appartamento in rue Boulegon abitato negli ultimi sette anni, la cattedrale di Saint Saveur dove “prendeva la sua fetta di Medioevo” nel magnifico chiostro, la proprietà della famiglia del Jas de Bouffan con tanto peschiera e giardino esotico, il luminosissimo atelier nei Lauves, la strada di Tholonet dove al ristorante “Berne” gustava l’anitra alle olive, il ponte di Trois Sautets, le cave di tufo tra i boschi di Bibèmus, il castello di Chateau Noir dove nel 1887 affittò un locale nel Cortile del Pistacchio, i capanni frequentati per immortalare la Sainte-Victoire assetata di sole e infine Gardanne, il villaggio raggomitolato tra campi e miniere a metà strada tra Aix e Marsiglia Sopra: les Lauves, piazzetta dove Cézanne dipingeva
Sopra:Jas de Bouffan,
Nel
borgo di Gardanne per due anni (dal 1885 al 1886), e di
nascosto dal padre che avrebbe ostacolato il suo matrimonio,
costantemente raggiunse la moglie Hortense Fiquet e il figlio
Paul che vi abitavano. Doveva tornare nella casa paterna ogni
sera per cena; una volta perse il treno e si fece a piedi i 17
chilometri che lo separavano da Aix! Sotto: atelier Cézanne Saltuari furono invece i soggiorni all’Estaque, il quartiere marsigliese caro già agli impressionisti, ma oggi snaturato dal paesaggio industriale. Il centro di Aix-en-Provence invece, è rimasto quello di una volta. Elegante, ricco, gonfio di palazzi patrizi e botteghe d’antan e affollato di studenti: quarantamila, su centotrentamila abitanti, per lo più dediti agli studi di legge perché Aix vanta da secoli la seconda Corte di Giustizia più importante di Francia.
Sopra: a destra particolare delle Bagnanti e a sx Tholonet, caffé Cézanne
Sopra: a sx cave di tufo dipinte da
Cézanne e a destra la Sainte-Victoire La
carriera di banchiere sognò il padre di Paul, Louis-Auguste,
per il figlio che preferì seguire la scuola serale di disegno,
allestita nell’attuale Museo Granet dove, già nel 1859,
ottenne il secondo premio. Fino alla morte il padre lesinò
denaro a Paul che elemosinò prestiti soprattutto all’amico
Zola, almeno fino all’aprile del 1886 quando si consumò la
rottura dell’amicizia perché Cézanne si riconobbe nella
descrizione di un pittore fallito inserita nel libro di Emile
“L’Oeuvre”.
Sotto: l'immenso maestro precursore dell'astrattismo Sotto: Gardanne dipinta da Cézanne e reale
Come
Zola anche la città non apprezzò il lavoro di Cézanne e la sua
ricerca molto costruita, difficile, poco accademica, poco
emozionale ma
precorritrice di future tendenze. Anche il carattere solitario
e il “viso sporcato dalla barba” contribuirono al
misconoscimento del pittore. Cézanne poi fu un artista
complesso: “A lungo sono rimasto impotente, incapace di
dipingere la Sainte-Victorie, perché l’immaginavo con l’ombra
concava, come gli altri, mentre è convessa, fugge dal centro.
Invece di schiacciarsi evapora, diventa fluida. Tutta blu,
partecipa alla respirazione dell’aria circostante”.
sopra a sinistra la chiesa della Maddalena dove si
sposarono i genitori e a destra la cattedrae di Saint Saveur
sopra:
atelier Cézanne
E’
emozionante la visita del suo atelier e del Cammino della
Margherita dove Cézanne tra il il 1902 e il 1906 scelse
l’ultimo punto di vista panoramico per dipingere la
Sainte-Victoire (11 oli e 17 acquerelli) in modo sempre più
geometrico e astratto. Fatto costruire nel 1902 in mezzo agli
ulivi, l’atelier è composto da un grande salone al primo
piano, color grigio e illuminato da nord da una fonte naturale
all’altezza dell’appoggio, con due cavalletti meccanici
sporchi di colore, l’oblunga fessura ricavata sulla parete
settentrionale per far uscire la gigantesca tela delle
“Bagnanti”, i tavolini, le bottiglie e i vasi per le nature
morte, gli abiti e i cappelli che indossò durante le sue
passeggiate pittoriche. L’atmosfera è tale che sembra davvero
di vederlo ancora sfarfallare tocchi pastosi di colore per
ritrarre il suo giardiniere Vallier sotto il tiglio. Intento
alla sua ultima opera, al suo testamento artistico.
Sopra: ponte di Trois Sautets dipinto da
Cézanne
ARRIVARE DORMIRE a fontana des baagniers con rtitratto di Cézanne MANGIARE
|
Milan, photobattaglini.it registered 1998 copyright ©AB
Back to: Blog (in progress)