Sopra: canale di Peblinge So a Copenhagen

 

COPENHAGEN: NUDI  O SPOGLI?  

ECKERSBERG E HAMMERSHøI

DALL'ESUBERANZA ALL'INTROFLESSIONE

Sopra: Mrs Perkur all'Accademia Reale di Belle Arti tra due nudi di Eckersberg

Sotto :curatore alla Hirschsprung Samling davanti a un nudo di Eckersberg

Sopra e sotto Hirschsprung Samling, dipinti  di Hammershøi


    

Copenhagen Ottobre 1990- 2019

Nudi o spogli, nudes o naked? Sia gli adamitici e fotografici ritratti "LGBT",  maschili e femminili,  che Christoffer Eckersberg dipinse agli inizi dell'Ottocento nella Royal Academy of Arts di Copenhagen che gli interni grigi e silenti, e altrettanto  spogliati (degli arredi), di Vilhelm Hammershoi dipinti dopo la  Golden Age danese  - ovvero nell'ultimo quarto del XIX secolo - tracciano e performano artisticamente  un passaggio cruciale nella storia del paese. Da esuberante e ambiziosa corona a nazione depressa e dunque ritratta e intimista. Pure, ne delineano l'attuale identità. Che ha un sé collettivo assai differente da quello pregiudizialmente percepito all'estero e declamato come "il più latino dei popoli nordici". I danesi non amano le esuberanze bizantine e tantomeno smancerie latin-style.




sopra: la tragica sconfitta danese nell'Holstein a carico dei prussiiani del 1864


Per secoli la piccola Danimarca fu afflitta da deliri di onnipotenza sbandierati nel Baltico fino al 1864   quando - nonostante la duplice umiliazione inflitta dalla flotta navale inglese che bombardò porto e  capitale già nel 1801 e nel 1807 - l'esercito danese attaccò la Prussia rivendicando l'Holstein ma subendo una definitiva batosta da parte dell'esercito più agguerrito del tempo. Allora la Danimarca entrò ufficialmente in depressione. Da estroflessa a introflessa. Dalla grandeur magnificata pure nell'arte e nell'architettura fin dai tempi di Cristiano IV al "piccolo è bello", all'intimismo  - anche casalingo e assai bucolico data l'ascesa economica e politica degli agricoltori legata ai caseifici  (vedi burro in auge ancor oggi) -, sviscerando un senso pratico, spoglio/nudo e funzionale che si riflette ancora  nel democratico elegante design come nelle riproduzioni della  Lego di Billund dove palazzi e castelli sono  costruiti a dovere con mattoncini di plastica ma  in scala ridotta.

 


Sopra e sotto:  l'Accademia Reale di Belle Arti  e i nudi di Eckersberg

sopra: danese nello Stroget e Sotto: Biblioteca dell'Accademia Reale di Belle Arti

Sotto: uffici direzione Biblioteca dell'Accademia Reale di Belle Arti

Sopra e sotto Kunsthal Charlottenburg, stesso edifico dell'Accademia Relae di Belle arti  durante mostra temporanea


 Sopra e sotto nudei di Eckersberg


Sopra: Staten Museum of Art ,mostra sulla Golden Age, ammirando Eckersberg

Tanto la "Danish Golden Age" a cui Eckersberg appartiene che l'inquieto ma trattenuto  "pittore del silenzio" coevo di Munch Hammershoi sono stati negli ultimi anni rivalutati dai critici inglesi e americani, in primis ante omnia da Robert Rosenblum, con retrospettive esaurienti; in Italia meno, a parte una mostra bolognese. Quello che rende interessante un viaggio nella "più calda delle città fredde"  alla scoperta sia del preciso ritrattista di nudi -  poco erotico però nonostante avesse "bagnato i panni sulla Senna"  nell'atelier di Jacques-Louis David dove la libertina sensualità faceva scuola tra i migliori pennelli - che del "pittore del silenzio" è il fatto che proprio tra i più eloquenti e travolgenti  - per le dimensioni reali - ma distaccati e non voyeuristici nudi/spogli (2 maschi-ragazzi, 2 femmine di umili origini, circa 1833) siano conservati in sordina all'interno degli uffici di rappresentanza della Accademia Reale di Belle Arti - la Brera danese - e vedibili solo su richiesta;  e che inoltre, altrettanto curioso in un paese comunque piuttosto metodico e ordinato,  i dipinti di Hammershoi siano  sparsi quà e là  tra la Gliptoteca, il Museo di Belle Arti (Staten Museum for Kunst) e l'intima e storica Hirschsprung Collection dove l'allestimento, nell'avanguardistica Copenhagen,  non è registico ma ancora ottocentesco: pezzi disposti come in un salotto, un quadro sopra all'altro come era allestita la National Gallery londinese e lo è ancora il Museo di Belle Arti di Budapest. Inoltre se le nude tele di Eckerberg  dalle guance rossastre che guardano altrove, le bucoliche tonalità intrinseche delle carne, i genitali pigri, i femminili cespugli  poco turbanti risultano pornograficamente dimessi e comunque "corretti" (nella aule fino al 1822  era vietato usare gentil ragazze come modelle ma solo maschi e di umili origini),  di contrappunto le nude nuche delle ascetiche donne di grigio-nero vestite (mogli come Ida  o parenti in genere) dipinte sempre di spalle   da Hammershoi   negli agorafobici  quadri di interni, attizzano sguardi desiderosi ben più delle asettiche evidenze raffigurate  mezzo secolo prima dal suo conterraneo.

Sopra e sotto nudi di Eckersberg


 


Sopra e sotto: tutti i grigi di  Hammershøi 


Un po' come le sequenze insistite sulle caviglie femminili nei film del periodo ispano-messicano di Buñuel o in quelle di C.T Dreyer in "Gertrud". Erotici dettagli, per quanto apparentemente insignificanti. Non a caso oggi altrettanto di spalle e con la nuda nuca sono i ritratti in bianco e nero della più blasonata fotografa danese contemporanea:  Trine Søndergaard. Che, come dice la curatrice della divisione di fotografia della Black Diamond Royal Library Sarah Giersing,  "sono altrettanti frutti di introflesso malessere ed evidente inquietudine".

 

Sopra e sotto: tutti i grigi di  Hammershøi

Sopra  i grigi di  Hammershøi  e sotto un nudeo dello stesso

Sotto: le angosce di Munch coevo di  Hammershøi e altrettanto angosciato

Non solo. Pedinando i dipinti negli spazi espositivi che sono concentrati in centro e a poche pedalate uno dall'alto ci si accorge che i timbri di grigio degli esterni dipinti da Hammershoi  di fatto fanno parte del reale paesaggio urbanistico e architettonico di Copenhagen, ieri come oggi. Per mesi e mesi il sole fa raramente capolino: clima changed or not.  E dunque sono più realistici dell'asserito.


Sopra: storico esterno del mitico Hotel d'Angleterre e sotto un "silenzio" di Eckersberg


Gli interni misteriosi e taciturni animati solo da donne riprese di spalle vennero "ritagliati" nell'appartamento sulla Strandgade che attraversa il quartiere di Christianshavn oggi tirato a lucido. E al numero 30 c'è ancora la casa dove visse dal 1898 al 1909 e dove dipinse la maggior parte delle sue sale  austere che ai tempi poco avevano a che fare con quelle dei palazzi sontuosi delle classi medio-alte. Certi suoi arredi minimalisti, ma senza le tipiche finestre aperte sul nulla, oggi invece  fanno capolino  nella show-rooms di Paustian al Kalkbrænderiløbskaj 2 o di Fredericia Forniture in Lovstraede 1 o di Reform in Otto Busses Vej al 5A o ancora di Erik Jorgensen&Montana  in Bredgade al 76 che è a due passi da un appartamento abitato da Hammershoi con la moglie Ida (al n° 25) e dal Museo del Design che al n° 68 è ricavato in un vecchio ospedale. Con la loro scarsità decorativa, funzionale ed essenziale, dicono dei tempi turbolenti e incerti in cui viviamo.


All'incrocio della Bredgade con il pittoresco canale di Nyhavn impera l'Accademia Reale di Belle Arti dove nel giugno del 1833 il professor-pittore Eckersberg riunì un gruppo di studenti per copiare dal vero una modella nuda.   Fino ad allora era permesso dipingere solo studi sulla "vita" maschile da modelli maschili. Quello studio di nudo dal vero del corpo femminile   rappresentò quindi una svolta dirompente; in teoria però; perché la vita di corte reale, come altrove dissoluta ed esuberante nelle conquistate licenze di consumi (esemplare quelli di re Cristiano VIII che ebbe cinque figli illegittimi dalle sue due amanti),  ma celata ad occhi poveri e profani, in nome dell'accresciuta sensibilità erotica di matrice post-illuminista aveva già commissionato a Eckesberg scene erotiche e pornografiche che agli inizi della sua carriera  dipinse  ma nascoste nelle scatole di sigari come quella conservata nel castello di Valdemar.

"Eckersberg" ricorda la direttrice Gertrud Oelsner della Hirschprung Collection "è molto consapevole degli effetti di ombre e luci sui corpi maschili. I suoi dipinti   producono nello spettatore la spiacevole sensazione di fissare un altro essere umano che, timido,  è stato spogliato degli abiti. Questi corpi nudi vengono esaminati con uno sguardo fisso e chiaro che presta uguale attenzione ai dettagli della fisionomia e ai dettagli dei genitali che  includono peli pubici dipinti con precisione. C'è talvolta una strana carica sessuale, ma sommersa, sott'acqua, perché modelle e modelli sono quasi  prigionieri dello sguardo dominante dell'artista sul corpo umano nudo: freddo, quasi clinico e  che sembra avere una discendenza nell'arte danese successiva e distinguibile, ad esempio, nel dipinto di Hammershøi su un modello femminile  del 1889 che però è figlio dell'ansia e dell'angoscia di fine secolo". 


Sopra: canale di Peblinge e sotto tipico ex grigiore a Christianshavn dove visse
Hammershøi

Sotto: vecchia casa a traliccio  a Christianshavn


Sopra e sotto Museo del Design


  


  

  Sopra e sotto: la meravigliosa Digital Living Library Black Diamond



Sopra: Museo del design e sotto Amalienborg  Slotsplads (dove vive in inverno la Regina, pure)


Giova ricordare che anche il senso della morte è assai diverso da quello percepito dai cattolici latini: apparentemente più spigliato ma di fatto spirituale, meno teatrale e superficiale e non ipocrita; tanto che, ad esempio, il cimitero storico di Nørrebro è anche un luogo trendy&cool, un simpatico ritrovo e relax ad usum, pure, di neonati e vegliardi.


sopra biking e sotto simpatico cimitero a Noerrebro

sopra metropolitana

All'avanguardia da decenni nell'eco-sostenibilità ambientale, che Copenhagen ha nel DNA come tutta la Scandinavia, oggi la capitale che ha da poco inaugurato l'anello della metropolitana  con 17 nuove stazioni - linea costruita da compagnie italiane - ha rialzato la testa col coraggio dei vinti  di un tempo e conscia dei suoi successi indiscutibili:  civili,  sociali ed economici. E' infatti una delle tre città europee che meglio è riuscita a produrre e a distribuire ricchezza nell'ultimo lustro. Pacata, civile.  E ordinata come i quadri di Hammershoi  anche se meno cromaticamente ascetica e più comunicativa, memore che l'arroganza e la supponenza dei suoi ultimi re sono sempre in agguato. Come lo è il marketing odierno - i danesi sono comunque grandi traders come gli inglesi -  cui ha aderito con l'esagerata e noiosa attenzione al food, bio o vegan style non importa o, ad esempio in campo culturale, con il minuto Museo Ebraico commissionato a Lebeskind che ha, in scala mignon, riproposto  i geometrici spazi obliqui e incerti collaudati a Berlino. Didattico e nulla più. Più altere, e un po' snob, le nuove spartane gallerie, tra cui l'esigente Fotografinsk Center, snocciolate nell'ex area dei macelli di fianco alla stazione. Un area dimessa che sarebbe stata ideale location dei  dipinti di Hammershoi. Tra queste, la V1 Gallery ha la reception concretata nei vecchi sportelli amministrativi stile vecchia posta. Barriere trasparenti per meglio difendersi dalle eventuali insistenze di giovani e nuovi artisti in cerca di spazi espositivi. Escludente.


sopra Museo ebraico e sotto Fotografinsk Center com foto di Helene Schmitz


sotto Fotografinsk Center com foto di Helene Schmitz

sotto Black Diamond Library foto di Helmer-Petersen


Andrea Battaglini

Sopra: caffé libreria second hand books Paludan Bogcaffé

 


ARRIVARE

In aereo da Copenhagen con flysas.com, easyjet.com, jetcost.it  e alitalia.com 


 

INFO

visitdenmark.it

su C.W. Eckersberg

Ny Carlsberg Glyptotek: glyptotek.dk

Black Diamond Library: kb.dk

Statens Museum for Kunst: smk.dk

Royal Academy of Art: akademiraadet.dk  (Mrs Perkur ha le chiavi)

Den Hirschsprungse Samling:  hirschsprung.dk

 

V. Hammershoi :

Statens Museum of Art: smk.dk

 Ordrupgaard Collection: ordupgaard.dk

Den Hirschsprungske Samling:  hirschsprung.dk

Ny Carlsberg Glyptotek: glyptotek.dk

fotografinskcenter.dk

jewmus.dk

designmuseum.dk

v1gallery.com

sopra: ponte pedociclabile da centro a Christianshavn

DORMIRE

Tra il cuore della città e il modaiolo Nørrebro l'Ibsen Hotel è strategico e naturalmento eco-bio oriented ed è  legato al più grande Kong Arthur Hotel (Nørregade 7b, arthuthotels.dk). Sempre memore della sequenza girata con Paul Newman in "Intrigo a Stoccolma" lo storico e blasonato Hotel d'Angleterre (dangleterre.copenhagen-hotel.net)  ha nelle camere quadri d'epoca. Non si contano i design hotels.

sopra Café Velo e sotto piatti creativi vegvegan nei ristoranti Host e Vaegst


MANGIARE

Tra bicilette d'autore ottimi snack al Café Vélo (Frederiksborggade 31 tel 22245383. Superlativi per la creatività e i piatti bio-oriented e vegetariani Host  (Noerre Farimagsgade 41 tel +45 89 938409) e Vaekst (Sankt Peder Straede 34, tel  +45 38412727)  e simpatico a Nørrebro l'Oyster & Cava & Grill in Sjaellandsgade 1B . Lunch tra libri di seconda mano e rari al Paludan Bogcafé in Fiolstraede 10-12. Per i mitici smørrebrod a mezzogiorno storico il  Slotskaelderen hos Gitte Kik (Fortunstraede 4).

     

sopra piatto creativo vegveg al ristorante Hoest




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