MOSTRA-PROGETTO
FLATUS VOCIS: ZONE D’OMBRA SONORE
( www.photobattaglini.it :  exhibitions e/o works, polittici, flatus vocis )

FOTO-POLITTICI DI ANDREA BATTAGLINI

 

SAN MARCO CHURCH, MILAN, AUTUMN 2013, FOPPA CHAPEL

 

 

 

video Flatsuvocisscelte: https://www.youtube.com/watch?v=KO_czCoSbIA

 

I silenzi delle zone d’ombra sonore sono delle “ferite” del suono. Note emesse, suoni rimbalzati. Ostacoli. Anche all’interno dello stesso strumento.

 

I polittici sono composti accostando dettagli di spartiti e partiture originali e storiche a dettagli di strumenti musicali d’epoca.
In Flatus Vocis  trasfigurano metaforicamente ogni difficoltà compositiva, commerciale o meno.

 

Come per la mostra “Bookillers, anatomie di un’ipovisione” (già alle biblioteche di  Milano, Torino,  e poi Reykjavik, Tbilisi -  www.photobattaglini.it), per realizzare i polittici di “Flatus Vocis”, installazioni fotografiche in cui con 5 frammenti racconto una storia,  ho utlizzato un obiettivo speciale macro e basculabile da me assemblato con materiali storici.

Uno strumento che mette a fuoco un solo particolare ravvicinatissimo e  millimetrico, lasciando il resto sfuocato, impreciso, “muto” che evidenzia visivamente le  zone d’ombra sonore, “flatus vocis” appunto, le interruzioni e i silenzi creati dalla diffrazione e deviazione delle onde sonore quando incontrano una barriera fisica. In alcuni riporto una delle formule di Airy* sulla diffrazione delle onde nel momento in cui vengono impedite nel loro cammino aereo.

 

Andrea Battaglini

*George Biddell Airy (1801-1892), astronomo e matematico inglese,  studiò e calcolò anche  l’angolo di diffrazione delle onde nel loro oscillante tentativo di aggirare un ostacolo. Celebre il “disco di Airy”  sulla diffrazione in ottica. Nei polittici ha valore grafico.

 

Sponsor: Pi Gomma GatorFoam

Setter/allestimento: Arch. Eisabetta Bagliani

Sede: Cappella della Chiesa di San Marco a Milano, dall'8 settembre, Festival MiTo 2013, durante l’esecuzione della Missa Solemnis di Luigi Cherubini

 

 

SUI POLITTICI FLATUS VOCIS DI ANDREA BATTAGLINI

Immaginiamo l'energia. Tutto è energia. Immaginiamo un' energia qualunque;  immaginiamone la sorgente e il suo viaggio in un elemento. I cerchi perfetti  del sasso gettato nelle calme acque di uno stagno oppure il monocordo  pitagorico che fissava i suoni e i suoi intervalli, oppure il nostro corpo  che  è sonoro come ci fece scoprire Cage e buona parte delle sperimentazioni  artistiche performative.
L'energia ci investe in modi diversi poiché diversa è la sua propagazione.  Cambia la sua morfologia, il suo ritmo, la sua frequenza e intensità. Cambia  quindi anche la nostra percezione. Pensiamo alla nostra fonosfera  contemporanea, quella spontanea, non organizzata in cui ogni giorno si  inseriscono energie sonore nuove la cui metabolizzazione a volte è lenta e  faticosa.
La musica, l' energia sonora controllata, il suono organizzato. I suoni  già definiti " inafferrabili fantasmi " si traducono da secoli in spazio  visivo. Anche di grande bellezza. In Flatus Vocis Andrea Battaglini crea delle partiture che ci stimolano a  percepire anche attraverso l'occhio della mente, il non udibile, il Piccolo  Silenzio, l'incidente accorso a un'onda sonora. Lo propone ancora secondo un  ritmo a lui congeniale, il polittico, e attraverso la notazione per immagini   fotografiche. Musica da vedere probabilmente destinata al silenzio fisico non  solo perché rivolta ad una percezione altra, ma perché del silenzio prodotto  dalla diffrazione sonora ci parla.
Le immagini delle sorgenti sonore, esse stesse causa di diffrazione, sono  spezzate, interrotte dalla rigorosa dimensione, regolare e ripetuta, che si  da  all'immagine. La sorgente si intuisce, si può indovinare oppure lasciare  sospesi. L'immagine, le cinque immagini dei polittici, sono a loro volta "  ferite" , dal taglio ostacolo dato dall'autore. Lo stesso si dica per gli  intervalli scelti affiancando I pezzi dei polittici; piccole ombre, piccoli  altri silenzi. Così per i lacerti di partiture
tradizionali in cui senz'altro ritroviamo l'omaggio e l'amore verso il  supporto  cartaceo, il segno, la scrittura ma anche l'antico, il prezioso, il  consumato.
Ci stimola inoltre verso il Piccolo Silenzio la messa a fuoco discontinua  delle  immagini proposte. Vengono interrotti anche gli impatti cromatici forti  presenti in queste partiture. La forza , l'energia di un rosso che si  interrompe, si spezza. Per continuare a propagarsi nella nostra mente.

Raffaella Citterio

 

 

FLATUS VOCIS, SHADOWS OF SOUNDS


Following my latest exhibition "Bookillers, anatomies of an hipovision", in order to create  "Flatus Vocis ‘s artworks (works), I have used the tecnique of “polypthics”,  a special photographic installations (referring to the ancient  paintings  of altarpieces in the churches ) in which 5 fragments  of photo shoots  are  juxtaposed according to a rhythm of lines and intersections: full and empty spaces, harmonies and disharmonies and/or shades and tones of color.
In “Flatus Vocis “’s exhibition , I tell a story on  classical music , using a special macro  swinging lens and camera  which I have personally and manually assembled  for this pourpose with historical vintage pieces.
Flatus Vocis  polyptycs are in fact composed by combining fragments of  ancient  and original manuscript of musical sheets ( scores )  and details of historical  instruments.
The silences in the shadows  zone of the sound are "wounds" in the armony of the melody, and therefore  in “Flatus Vocis “ they  transfigure  the obstacles to free creativity  ( oppure to freedom in creativity ) into ironies, signs and metaphors.  A criminal provocation , clearly visible nowadays in many productions of contemporay , classical and light ( pop ) music , caused by the overpowering  pirate marketing  imposed by the Record Companies.

SPECIAL LENS
I worked a tool capable to focus  a close up  and millimetric ( infinitesimal )   single  special detail , leaving the rest of  the image out of focus, inaccurate, silent  , and visually highlighting the shadow zones of the sound named  by me  from Latin language   “ Flatus Vocis “(in English “ the breath of the voice “). A “Flatus Vocis“ in fact is created by diffraction and deflection of sound waves when they encounter a phisical barrier. quoting in some case Airy ‘s Formula on bending and spreading out of  waves  meeting with circular obstacles.( i.e : musical wind instruments )

ABOUT THE SHADOWS OF THE SOUNDS
The definition ( meaning )  is similar to the optical concept  of the vision of the shadows.
In the shadow zone of the sound there is usually a presence of a part ( oppure  fragment, portion ) that cannot be heard with the human ears: an energy arising from diffraction phenomena and originated (  oppure coming from ) from the diffusion of  the wave ‘s  trajectory  itself  which happens  in  the precise moment of encountering an obstacle on the  way  causing an “ imperceptible “ moment of absolut silence.

 

Locations in Italy
Cappella (prima a dx) della Chiesa di San Marco a Milano, Festival MiTo 8 settembre 2013, inaugurazione durante l’esecuzione della Missa Solemnis di Luigi Cherubini
When: 8 Settembre 2013
Fotopolittici: 3  Photo Installation  printed on fine-art cotton paper / support GatorFoam dark grey

 

GDANSK FILHARMONIA BALTICKA (POLAND, MAY-JUNE 2015)

 

 

 

 


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