Milano marzo 2018, Libreria Internazionale Ulrico Hoepli
sotto: Barbara Hoepli nella omonima libreria
Positiva, pacata, pragmatica ma entusiasta. Diplomatica e a-polemica si infervora solo quando si parla di libri. Con moderazione. Insomma Barbara Hoepli appare più elvetica che levantina. Un po' come la casa editrice omonima che presiede e segue assieme ai suoi due fratelli: manuali tecnico-scientifici - che hanno fatto storia in Italia - e collane di saggistica e scolastica.
Sopra:la galleria Vittorio Emanuele
La si stana solo quando si citano gli indici pietosi di lettura del Bel Paese: "Non capisco come non si possano amare e divorare i libri; ma bisogna iniziare a leggere da piccoli, anzi ancora in fasce. Ecco perché tutti i sabati in libreria organizziamo con Iperborea Incastro e Libellula degli incontri per i bambini, Hoepli for Kids, che sposano manualità e pensiero, momenti ludici e sprint creativi dove i bimbi possono far volare la fantasia e viaggiare con la mente sempre circondati da un istruttivo mondo di carta, un mondo protettivo di libri con cui possono prendere confidenza. Sono gratuiti anche se impegnativi e hanno successo".
Sotto piazza della Scala da palazzo Marino
Un compito difficile e gestito “in solitaria” perché le istituzioni appoggiano a parole - il libro oggi è sulla bocca di tanti politici e amministratori cittadini anche se non ne leggono uno - ma per incrementare veramente la lettura fanno poco perché tanto, ad esempio, anche sviluppare e rinvigorire le biblioteche non porta voti. E Barbara, come i due fratelli, svolge l'attività con elvetico pragmatismo, comunicandolo a dovere senza poi strombazzarne il merito. Un po’ come i tg della RTSI o gli articoli della Zuercher Zeitung: sobri, diretti, pacati.
Novella Maria Maddalena in croce? Assolutamente no. Opera in un mondo che opera.
Sotto: copertina di un libro edito dalla Hoepli
a destra in basso: particolare della galleria Vittorio Emanuele
La storica libreria Hoepli, con le sue innumerevoli e luminose vetrine ancorate a due passi dalla Galleria Vittorio Emanuele, dal palazzo degli Omenoni - cariatidi restaurate dall'ingengner Giancarlo Pizzi - e da Piazza della Scala, è sempre stata la più grande di Milano. E ancora oggi,con suoi i cinque piani sempre affollati nonostante il proliferare delle librerie Feltrinelli, rimane comunque la più fornita della città. Soprattutto sposa l'attenzione al pubblico e al lettore in genere regalata dalle piccole librerie indipendenti (che ora si contano sulle dita di una mano: Linea d’Ombra, Centofiori, Utopia…) con l'ampio numero di testi a disposizione "in casa". E' un must insomma per chi cerca libri sia italiani che esteri, cataloghi di mostre o saggi in lingua, bestsellers o chicche di piccoli editori.
Sopra:dettaglio della galleria Vittorio Emanuele
Quello che fa la differenza tra una vera libreria e un book-dispenser è la competenza del personale e la Hoepli è una sicurezza: "se non lo si trova alla Hoepli, si può solo ordinare altrove aspettando...". Certo, oggi è difficile dispensare suggerimenti, selezionare e proporre ad hoc quando in Italia ogni anno vengono editati circa settantamila volumi - siamo nel paese che in proporzione ha sempre stampato di più e letto di meno - ma alla Hoepli il personale è piuttosto aggiornato.Forse sono lontani i tempi delle librerie come la Internazionale San Babila di di Peppi Battaglini o della Einaudi di Aldrovandi ma la Hoepli resta un fiore all'occhiello di una città che ha tanta voglia di essere Berlino, Parigi o Londra eppure è piccola e culturalmente talvolta provinciale, se si esclude il salone del mobile/design week che rimane di caratura internazionale.
Della superficialità con cui a Milano da un ventennio è affrontato il problema della lettura e della cultura in genere (Kultur und Zivilisation) - per tacere delle mostre ridicole come quelle al Mudec su Klimt senza Klimt - ne è stata una conferma la manifestazione "Tempo di libri". Esaltazione volage dell'"incipit" (tanto oggi se leggono le prime 15 righe di ogni stampato è già un successo) e della birra a go-go: le folle entrano in coda come pecore ed escono capre. Ma anda e rianda ai tornelli fanno numeri da, easegerati a dovere, far gioco alla comunicazione prossima e ventura. Dunque bene anche perchéforse il prossimo anno regaleranno ai milanesi pure taxi-bonus e doggy bags.
Per fortuna che il Salone del libro torinese, città più povera ma che pattina meno la superficie, ha stralciato il numero degli ingressi pur alzando l'asticella culturale proponendo contenuti un po' più complessi in modo semplice e fruibile.
Ecco perché sono davvero lodevoli l'impegno, la passione, gli sforzi di una "hoepli" alta alta e con i cappelli raccolti.
Primi libri (anche tecnici), prime iniziative, prime proposte: riconosciamo alla Hoepli dunque il posto tra le librerie che le spetta a Milano (e non solo): il primo.
Andrea Battaglini
Sotto: dettaglio di una delle cariatidi del Palzzo detto degli Omenoni di fianco alla Hoepli
Text and Photos by Andrea Battaglini
photographer and travel writer since 1978
NOTIZIE PRATICHE/TIPS
Come ci si arriva
Da Piazza del Duomo (MM1 e MM3) pecorsa la galleria Vittorio Emanuele si imbocca alle spalle della piazzetta San Fedele via Hoepli
Info
hoepli.it
Via Hoepli 5
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