Sotto: sinagoga Chachmej Yeshiva
Sopra sinagoga Chachmej Yeshiva
LA MAGICA LUBLINO E L’ABUSO DELLA MEMORIA
Sopra: città vecchia
LUBLIN END OF MARCH 2018 A gruppi di sette, quanti ne possono ospitare gli ascensori del hotel Hampton, un centinaio di adolescenti si accalca composto nella hall dopo aver consumato la colazione in una sala riservata. Fuori infuria un’inaspettata tempesta di ghiaccio. Incuriosito un ospite americano - è un giorno feriale di fine di marzo, periodo poco turistico – si rivolge a una ragazzina pallida come il latte chiedendo che cosa aspettino e dove sono diretti ma “fiocco di neve” si volta stizzita verso una sua compagna senza rispondere. In un lampo gli si avvicina un armadio largo come un suv e diversamente simpatico che, infastidito dal suo interesse, lo avvisa che non è tenuto a importunare i ragazzi facendo domande che non lo riguardano. Sopra: città vecchia rynek dal ponte sulla piazza zamkowy Sopra: città vecchia Si scusa e ammutolisce. Poi dalla receptionist scopre che è una delle due body-guard del Mossad che usualmente proteggono la scolaresche impegnate nel settimanale tour dei lager previsto in ogni liceo israeliano e qui in visita a Majdanek, il lager meglio conservato del paese prima campo di smistamento e poi di sterminio, e poi alla scuola-sinagoga Chachmej Yeshiva degli anni Trenta che ha generato e genera la crème de la crème rabbinica. Non devono comunicare con estranei. Sopra e sotto:città vecchia rynek
Non devono vedere la più autentica città vecchia (XVI-XVII sec.) della Polonia dove tante finestre delle case d’epoca, alcune fatiscenti e molte restaurate a dovere, sono state coperte da gigantografie in bianco e nero che raccontano la gente e la vita ebraica di Lublino; né, ovviamente, le sue scenografiche chiese rinascimentali e basiliche barocche, né gli affreschi runico-bizantineggianti dipinti dal maestro Andrei in curioso stile giottesco nella cappella della Trinità e protetti nel poderoso castello ed ex-prigione zarista e poi nazista, né l’animato campus universitario dedicato alla nobel Marie Curie e neppure l’invidiabile nuovo Muzyczny Theatre e Centro delle Culture dalle vibratili e modulari pareti in vetro e acciaio che hanno il difetto di riflettere a singhiozzo l’università cattolica dove insegnò Wojtyla. Sotto città vecchia Al più, e se avanza tempo, possono calpestare i viottoli del vecchio cimitero ebraico e il parking tra la Lubartowska e la Kowalska dove sorgeva il quartiere giudeo raso al suolo. Perché ora il vuoto dice. Di quando la città ancora nel 1939 su 122mila tra armeni, tedeschi, tartari, russi e cechi contava 37mila ebrei: oggi, su 320mila anime di cui 80mila studenti, pare siano 37 di cui un solo sopravvissuto all’Olocausto, il novantenne Roman Littman Lecznia. sopra archikatedra sv Jana ; sotto:cappella della Trinità 03 L’Hampton è rimasto uno dei tre alberghi locali che ancora accettano di ospitare gli alunni israeliani in gita scolastica perché dopo le visite ai campi scatenano rabbia e violenza e spaccano letti, lampade e comodini: tutti hanno un parente gassato dai nazisti e, pur minorenni e sorvegliati, trovano sempre qualche taxista disposto ad accontentare le loro richieste alcoliche. Cracovia ne sa qualcosa. Sotto a destra: grodzka “Culla del chassidismo, Lublino era famosa, maghi di Singer o visionari a parte, per l’accademia talmudica e”, racconta Marian custode della Yeshiva, “nella Lubartowska ogni duecento metri tra fabbriche di birra, di tabacco e concerie c’era un sinagoga; ma tanto qui gli studenti studiavano il Talmud dalle 6 alle 22 senza soste, non uscivano mai e per non perdere tempo avevano perfino il barbiere all’interno. Dal 1930 al ’38 più di 500 furono gli studenti modello dell’Oxford dell’est. Oggi per gli studenti israeliani un corso di 7/8 giorni costa 1500 euro; ne vale la fatica, è un’eccellenza. Sono stati gli ebrei d’altronde a costruire la città prima di essere ghettizzati tanto che oggi un terzo delle case sarebbero dei loro eredi ma sono abitate da polacchi che con le leggi revisioniste del PiS multano e puniscono chiunque osi dire campi polacchi di sterminio invece di lager nazisti in Polonia “. Pare infatti una precisione nominalistica che cerca di lenire arrugginiti sensi di colpa. Per dimenticare che, soprattutto nella regione di Lublino chiamata al voto amministrativo proprio in novembre, sono sempre stati più antisovietici che antinazisti anche perché memori che nella confinante Volinia anche 60mila polacchi nel 1942 furono decimati dai nazionalisti ucraini filonazisti. Un intervento strumentale.
Sotto basilica dei domenicani
Sotto:basilica dei domenicani stalli
Sopra: chiesa di santo spirito. Sotto:città vecchia rynek dal ponte sulla piazza zamkowy
Sotto: grodzka
Nella Yeshiva in stile decò intanto, celati dalle balaustre del piano rialzato, i turisti scaltri scattano su rabbini e studenti che discutono sbracciandosi animatamente sulle righe del Talmud.Sopra: majdanek campo di smistamento e di sterminio Il suo cuore storico, gonfio di simpatici locali, la sera è affollato da studenti ucraini e polacchi perché la città e le università sono più economiche che altrove. I lavori di restauro comparativo hanno interessato il 70% degli edifici originali e iniziarono fin dall’epoca comunista quando gli esperti varsaviani recuperarono i graffiti e i bassorilievi delle case color senape, azzurre e rosa che assieme quasi formano un gigante servizio di porcellana. “Dobbiamo restaurare ancora molto” confessa il sindaco Krzystof Zuk “ma diversi edifici ancora appartengono anche a venti proprietari diversi, poco abbienti, ed è complesso intervenire quando ci sono venti voci discordanti. sotto: majdanek campo di smistamento e di sterminio
Sopra: sinagoga Chachmej Yeshiva soa pra monumento majdanek campo di smistamento e di sterminio
Sopra:mercato sulla aleja tysiaclecia Per i restauri della loro basilica, forse la chiesa di maggior pregio con le sue cappelle barocche e rococò stuccate da Firlej e da Falconi nel Seicento, i Domenicani cercarono i fondi dell’Unione Europea assi generosi in Polonia, ma non riuscirono a ottenerli. Infatti solo due case della città vecchia sono state rinnovate con i fondi della EU”. Spiace dirlo, però è proprio l’alternanza di edifici tirati a lucido, come la rinascimental-neoclassica casa Klonowic e la Konopnica nella piazzetta del mercato, e palazzetti délabrée ma impreziositi dalle giustapposte e storiche gigantografie “street&people”, ad affascinare. Sopra: città vecchia nel XVI secolo Sopra:piazza litewski monumento unione polonia lituania Sopra ristorante Mandrogora cucina kosher sopra: sinagoga Chachmej Yeshiva sotto: liblinese
In basso a destra:lublinese
Soprattutto sotto la tempesta di neve. Che, fuori le mura, rende metafisiche la piazza Litewski al cui centro sta impettito il monumento commemorativo dell’unione tra Lituania e Polonia qui siglata nel 1569 e la piazza Wolnosci dove dialogano il difensivo Palazzo dei Parys oggi multistore e il grandioso complesso dei Bernardini con la chiesa della Conversione stuccata all’interno come un pizzo di San Gallo. La neve compatta e il vento che soffia gelide sciabolate sulla campagna circostante non ostacolano il percorso verso Majdanek, il sobborgo dove nel 1941 fu impiantato il campo in cui tra il’42 e il ’44, quando per primo tra i lager fu liberato dai russi, vennero annientate 360mile persone di 26 paesi e in prevalenza ebrei, polacchi, ucraini e bielorussi. Sotto:lublinese Sotto:murales sulla lubartowska Aperto 365 giorni all’anno è quello meglio conservato. Anzi è intatto perché i nazisti non ebbero il tempo di smantellarlo e infatti, già immortalato per 24 minuti dal regista Alexander Ford maestro di Wajda alla fine del conflitto, fu scelto da Stephen Daldry per girare nel 2008 le sequenze di “The reader” che valse a Kate Winslet l’Oscar come migliore attrice. La bufera, che accentua lo sconcerto, ha però convinto il responsabile a impedirne l’accesso. E gli alunni ospiti dell’albergo Hampton devono accontentarsi nel museo annesso di vedere con la coda dell’occhio e le lacrime in tasca i disegni infantili ritrovati nelle baracche dall’Armata Rossa. Meglio o peggio per loro?Text and Photos by Andrea Battaglini photographer and travel writer since 1978
Sopra:città vecchia gigantografie antiche resistenti II WW sotto: centro delle culture
Sopra a sinistra e a destra : Buenuel mentre gira Tierra sin Pan e scorcio di Miranda del Castanar INFO Polonia Turismo: polonia.travel/it Info turistiche città di Lublino: turystyka.lublin.eu Sulla regione Lubelskie: lubelskietravel.pl MONETA ARRIVARE Aereo e bus. A Varsavia con alitalia.com jetcost.it ryanair.com e wizzair.com e poi, in due ore quaranta di autobus, con flixbus.it Sotto:murales sulla Lubartowska DORMIRE Nella città vecchia fascinoso il boutique Hotel Alter (hotelalter.pl); strategico e moderno, anche se “fuori le mura”, l’Hampton by Hilton (hiltonhotels.com). Sulla Lubartwoska nello stesso edificio della Chachmej Yeshiva sinagoga, l’hotel Ilan (hotelilan.pl). Le stanze, in genere affittate agli studenti universitari, costano dai 300 ai 400 zloty.
Sotto:archikatedra sv Jana MANGIARE Ogni venerdì all’inizio dello shabbah nella piazza del mercato “La Mandragora” (Rynek, tel 81 5362020) propone con musica klezmer dal vivo piatti saporiti yiddish pure a base di anatra. Al lunch conveniente il “Chapter One” (chaper1.com.pl) . Elegante sempre nella città vecchia l’Ego dell’Hotel Alter. Gradevole il “Pub u Fotografa” in ul. Rybna 13 (tel. 81-6533713). Per gli ottimi pirogi (ravioli ripieni di carne o funghi tipici della cucina polacca) il “Garmazerka” (Zelazowej Woli 1°, tel. 81-7417336) . Tra i locali di in voga tra studenti il “Rock Bar” nella città vecchia sulla Mariana Langwicza e il “Chatka Zaka” nei pressi. O il “Kazik” vcino al Politecnico ( Nadbystrzycka 40A).
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