KARL MARX A TREVIRI:
"POVERA E NUDA VAI, FILOSOFIA"
Trier: Landesmuseum, una delle due mostre del
Marx Jubilee
Trier/Treviri aprile 2018
“E’ dal dopoguerra che Marx nelle scuole tedesche è considerato persona
non gradita e dunque
non si studia. Tanto più che nei licei in
Germania non c’è la disciplina di filosofia, bensì o di
etica o di religione e
anche oggi i giovani tedeschi conoscono Marx per quelle
cinque righe che i
manuali di storia gli dedicano spiegando la Rivoluzione
Industriale in
Inghilterra. Né più né meno. Dunque il bicentenario
celebrato con due grandi
mostre filologiche e al contempo moderatamente emozionali
a Treviri, sua città
natale dove visse fino alla maturità, sono un’occasione
importante per far
conoscere il pensiero di colui che, piaccia o meno, è il
filosofo e politico
più citato al mondo; ma che in Germania è un illustre
sconosciuto” precisa Rainer
Auts, direttore della Karl Marx Ausstellung che organizza
gli eventi del
bicentenario a Trier.
Karl Marx rosso e verde nei semafori di Treviri Una fronte alta come la basilica di Costantino - uno degli otto siti
romani di Treviri protetti dall’Unesco -, una fantasia,
impensabile a chi per
decenni l’ha studiato, sprigionata nelle elucubrazioni
scolastiche che lo
portavano fuori tema e un liceale disinteresse per la
storia - che invece
divenne in seguito paradigma di tutta la sua filosofia
politica – che assecondava
l’indifferenza per
le vestigia storiche
che incorniciavano il suo adolescenziale cammino
quotidiano dalla possente
Porta Nigra al Gymnasium Gesuitico. In realtà fino a 12
anni Karl studiò
privatamente, un po’ a casa con il padre avvocato
liberale, ebreo ma forzatamente
passato al luteranesimo
per volontà
prussiane, e un po’ con il vicino libraio che quasi sotto
la sua finestra in
Simeonstrasse al 22 esponeva Voltaire e Rousseau. Così
pare fosse il giovanissimo
Karl Marx in quel di Treviri secondo i ricordi del suo
colto professore e
direttore del collegio Johann Hugo Wyttenbach.
sotto: la casa natale di Marx appena restaurata per il jubilee
sotto: Philip si esercita all'organo, scordato, della chiesa dei gesuiti ben nota a Marx
La
più
antica città della Germania è un manuale di architettura
romana (certa,
possente e simmetrica) con pagine gotiche (il Duomo che
nell’abside è una
macedonia di stili all’interno ospita pregevoli tombe
rinascimentali e
barocche, pulpiti cesellati e lunette con eleganti
panneggi romanici) e rococò
(il Kurfürstliches Palais è,
per essere stato commissionato da un
vescovo principe elettore, perfino osée
e licenzioso nelle sculture dorate che spumeggiano lascive
scandendone la
facciata). Comunque per lo più si presenta severa come lo
sguardo del suo
figlio più famoso che vi nacque nel 1818 e la abbandono
nel 1835, ma affascinante
come sua moglie Jenny von Vestphalen considerata la più
bella dama della città.
Sopra: anfiteatro romano; sotto: terme imperaili romane
Chissà, forse il pragmatismo ingegneristico evidenti negli edifici di epoca romana – dalla possente e scura Porta Nigra all’anfiteatro, dal Römerbrücke alle terme imperiali e di Barbara - che vigilavano le passeggiate del giovane Marx un po’ influirono sul suo carattere speculativo e sul materialismo dialettico espresso dall’autore del Manifesto del Partito Comunista, dei “Grundrisse” e del “Capitale”. Collegio gesuitico dove studiò Marx “Un
filosofo
difficile tanto quanto Kant” dice Elizabeth Neu direttrice
della natale Karl
Marx Haus in Brückenstrasse
al
10, “che anche per questo da noi
è stato
sempre studiato poco al di là del fatto che la DDR e
l’URSS facendone una
bandiera del comunismo ne
provocarono il
rigetto in tutta la Germania Federale. Le mostre che
stanno per aprire i
battenti (il 5 maggio, ndr)
dovrebbero trovare eco soprattutto tra i giovani visto che
ora lo sfruttamento
nei nuovi lavori, l’iniquità e il gigantesco gap tra
ricchi e poveri in stile ancien
régime richiamano le critiche
alla società capitalista e i conseguenti pensieri
rivoluzionari elaborati da
Marx. Per questo il nuovo allestimento della casa natale,
più luminosa, è
aggiornato agli aspetti e ai problemi sociali attuali”.
sotto: la celebre Porta Nigra,romana
sotto, il Dom St Peter, un'insalata di stili, romanico, gotico, rinascimentale, barocco
Anche
una
delle due mostre ufficiali allestita nel magnifico
Rheinisches Landesmuseum,
“Life, Works, Time”, affronterà senza voler essere
esageratamente interattiva
come tanti musei storici odierni i cambiamenti politici e
sociali che hanno
attraversato il XIX secolo influenzando il pensiero
marxista. “Dunque la mostra
coglie e spiega l’indiscussa capacità analitica del
filosofo rivoluzionario
teoricamente illuminante e maestra anche all’inizio del
terzo millennio.
Sopra a destra: Jenny von Vestphalen, moglie di Marx (la lapide segnala la casa di famiglia, illuminata borghesia); a sinistra: gli organizzatori delle due mostre su Marx a Treviri Il capitalismo non è imploso come previsto dall’autore de “Il Capitale” né l’amico di Engels, ad esempio, ha potuto predire il ruolo invasivo del marketing attuale, ma ancora e sempre più, che sia 3.0 oppure 5.0 il turbocapitalismo liberista continua a generare ingiustizia, disuguaglianza e malessere nel maggior numero dei viventi”, dice Rainer Auts. sotto : la direttrice della casa natale di Marx
|
Sotto: il Casino, ai tempi di Marx sede di un'associazione socio-culturale cui il padre partecipava, bombdato nel 1944 Sopra il palazzo dei principi vescovi elettori, rococò
E’
uno dei tre
che onorano la musica classica in città: “quello barocco a
nido di rondine del
Duomo vanta 6.500 canne mentre quello nuovissimo della
Basilica di Costantino
ne conta oltre 7.000, esagerato per l’acustica infelice
della pur gigantesca
basilica”. Intanto il marketing cittadino si è scatenato
per il Marx jubilee:
lampeggia rosso e verde con barba incolta e le mani alzate
siloettato nei
semafori e, regalata dalla Cina, una statua del filosofo
alta cinque metri verrà
installata il 5 maggio dietro allo Stadtmuseum Simeonstift
anche se in realtà pare
sia osteggiata dai 110.000 abitanti che, per default,
rifiutano ogni culto
della personalità. "E
poi Marx", sottolinea Heidi Rautert colta traduttrice
trevirensis, "non ebbe alcun successo economico in vita e
sopravvisse grazie alle donazioni dell'amico Engels; per
tanti arrivisti odireni
non è un esempio brillante. Anzi è la
personificazione del “povera e nuda vai, filosofia” di
petrarchesca memoria".
sotto:la judengasse
In
ogni caso
visitare la mostra al Landesmuseum (quella di “Stations of
a Life”, biografica,
dedicata alla vita, agli amici, all’influenza
dell’illuminismo e al ruolo di
Trier per decadi sotto l’orbita francese aprirà invece i
battenti allo
Stadtmuseum Simeonstift), è un ottimo pretesto per vedere
quello che, dopo i
Musei Capitolini di Roma, è lo spazio espositivo che
raccoglie ed espone con
doviziosa regia interessanti pezzi di epoca “imperiale”
ritrovati nel
sottosuolo cittadino tra cui, curiosa, una stele funeraria
del I sec. d.C. di
una donna che faceva l’ostetrica - esaltazione della
professionalità femminile rarissima
all’epoca – o, dello stesso periodo, una lampada a olio
scolpita con la menorah
ebraica simbolo che peraltro campeggia anche nel pavimento
dell’altare del
duomo.
Sotto: Landesmuseum, lampada ad olio romana con menorah ebraica
Colpita
dai
bombardamenti dal 1943 al 1945 che polverizzarono quasi il
40% della città risparmiando
per fortuna buona parte dei monumenti classici romani,
Treviri è circondata dai
vigneti della Mosella;
e proprio sulla crisi dei vignaioli, provocata
dall’unione doganale imposta dai prussiani che favorì la
vendita sottocosto di
vini concorrenti, Marx scrisse uno dei primi articoli
critici sul Rheinische
Zeitung. Grappoli
d’uva campeggiano
sulla facciata del
Kurfürstliches
Palais
e tra i frammenti pittorici
recuperati nel
Palazzo di
Costantino ora protetti nel museo
diocesano.
Sotto: casa a traliccio nel Simeonstrasse che dalla Porta Nigra conduce all'Hauptmarkt
Sotto: madonna romanica nel Landesmuseum
Sopra uno degli affreschi romani recuperati nella Baslica di Costantino ora conservati nel museo diocesano Text by Andrea Battaglini Photos by Andrea Battaglini photographer and travel writer since 1978
NOTIZIE/TIPS INFO germany.travel/it/index.html
ARRIVARE DORMIRE MANGIARE
|
Milan, photobattaglini.it registered 1998 copyright ©AB