WASSERSCHLÖSSER VESTFALICI:  MISTERIOSI ICEBERG DI PIETRA


Sopra : castello di Anholt

Sono più di cento i castelli sull'acqua - Wasserburgen o Wasserschlösser - galleggianti nella pianura del Münsterland ai confini con l'Olanda. Si ergono come turriti iceberg di pietra ancorati a stagni e laghi  e inanellati da un dedalo di  fossati e canali. Assieme puntellano un territorio verde Lincoln  naturalmente indifeso, ombreggiato da filari di pioppi, rigonfio di boschi cedui e ferito dagli affluenti del Reno che scorre solenne a meridione. Sono tanti, quanti gli eserciti che vi si sono scontrati nei secoli cedendo  le armi sconfitti dalle impenetrabili mu­ra  difese da un'aristocrazia  latifon­dista che dalla Guerra dei Trent'anni in poi  ha vissuto introflessa e arroccata nelle solide torri impreziosite da mobili d'epoca, quadre­rie di famiglia, arazzi fiamminghi e porcellane della vicina Delf che rischiarano, bian­che e blu, severe boiseries di legno scuro dove rilegature storiche raccontano le gesta di blasonati uomini d'arme. Nobili inflessibili come il conte Clemens von Droste-Hülshoff o Guglielmo di Wied che negli anni Trenta  del secolo scorso ebbero il coraggio di espellere  dalla Società Nobiliare della Vestfalia e dalla Consulta dei Nobili Tedeschi quei rampolli opportunisti che avevano aderito al nazismo ricoprendo come Franz Pferrer von Salomon, di recente lignaggio perché figlio di un industriale della regione che pare avesse comprato il titolo,  incarichi di rilievo nelle SA o nelle SS. Anche se la storia, almeno quella della prima metà del Novecento, li lascia avvolti nel mistero, si dice che alcuni castelli vennero sequestrati dagli alti comandi al servizio di Hitler usandoli come rifugi. Difficile capire quanto le famiglie di sangue blu fossero o meno compiacenti. Neanche lo Shirer (William L., "Storia del Terzo Reich", Einaudi 1962) ne è venuto a capo.


 Sopra : Haus Stapel scala a chiocciola





Sopra : Westerwinkel corredo da Grand Tour

Tra i Wasserschlösser formano un'interessante rosario di "antiquariato" quelli di Vischering,  Anholt, Lembech, Raesfeld, Velen, Westerwinkel,  Hülshoff, Gemen e  Nordkirchen. Aperti al pub­blico a rigorosi orari e talvolta solo su richiesta, dista­no tra loro poche decine di chilometri percorribili su due ruote o a cavallo, il vero padre padrone della regione. Il territorio è costellato da al­cuni dei migliori allevamenti della Germania (oltre centomila quadrupedi di razza); ma dove il ca­vallo è re, le biciclette sono regine perché gli input della studentesca cittadina di Münster - pitto­resco capoluogo della regione, culla degli anabattisti e della scultura contemporanea costola di Kassel dove circolano mezzo milione di bici - hanno sollecitato la posa di centinaia di piste ciclabili pianeggianti che oggi cuciono tra loro i  castelli. Pedalando nella pianura si possono visitare tre  quattro castelli al giorno. In auto si guadagna tempo ma si perdono i romantici approcci. In sella è meraviglioso: la monta dei quadrupedi blasonati come i castelli è inadatta ai principianti.



Sopra e sotto  : dettagli porte e mobili del Burg Vischering

Fiore all'occhiello del lirico paesaggio è il Burg Vischering di Ludinghausen. A sud-ovest della città anseatica emerge dall'acqua di uno stagno raggomitolato su se stesso a forma di ferro di cavallo e rosso Marte. Fondato nel 1271 dal vescovo di Mün­ster come baluardo difensivo a protezione della riottosa nobiltà locale, è uno dei più antichi castelli sull'acqua sebbene ristrutturato nelle forme attuali dopo un incendio scoppiato nel 1521. Ha mantenuto la struttura a fortezza, addolcita da cascate di gerani rossi sporgenti dalle fine­stre aperte tra le mura in mattoni rosso Pennsy che regalano la sembianza di un'architettura medioevale.

 

Sopra e sotto  : dettagli stuben e camini con porcellane di Delft a  Burg Vischering

Da settecen­to anni è in possesso dei conti Droste zu Vischering che hanno come stemma un grosso pesce volante: simbolo che an­nuncia l'ingresso delle sale trasformate in parte a museo da uno degli ultimi eredi, il conte Max. Nella Erkerzimmer, in boi­serie e soffitto cassettonato dipinto, l'occhio è incuriosito da un camino rinascimentale sul quale è scolpito un stemma di famiglia diverso:  due elmi che si guardano avvolti da foglie di acanto. La Sala dei Cavalieri è invece arredata con mobili del cinquecento in legno scuro, resti di prege­voli affreschi tardogotici e da una piccola stube (stufa)in porcellana di Delft, frequente decorazione in questa regio­ne confinante con l'Olanda. Bisogna attraversare un grandio­so bosco di betulle che per le dolci e pacate sfumature ri­corda certi dipinti di Monet, per raggiungere la solenne Versailles vestfalica.

Sopra : castello di Lembech e sotto Nordkirchen


Il castello di Nordkirchen troneggia pochi chilometri a sud, svettante nella sua silhouette di mattoni rosso Marte. E' uno dei capolavori del barocco germani­co affondato in uno stagno circondato a sua volta da canali  popolati da oche, cigni e anatre selvatiche. Incorniciato dai parterres di un geometrico giardino all'italiana, fu e­dificato in forme rigorosamente simmetriche  all'inizio del XVIII secolo   sulle rovine di una fortezza quattro­centesca. Committente fu il principe-vescovo di Münster Friedrich Christian von Plettenberg-Lenhausen che affidò i lavori agli architetti Gottfried Laurenz Pictorius e  Jo­hann Conrad Schlaun, gli stessi che progettaronarono la chiesa di San Clemente nel capoluogo e che ridisegnò molti castelli della re­gione sempre facendo confluire elementi di varia provenien­za: dal barocco romano al classicismo francese, al  ro­cocò. Il castello è anticipato da un viale alberato che in­canala lo sguardo   proprio sul timpano classicheggiante dell'edificio centrale.

 

Sopra a sinistra porcellana di Meissen e : a destra particolare a Nordkirchen

Gli interni maestosi, oggi occupati in parte da una Scuola di Alta Finanza, sono ricchi di stuc­chi e affreschi italiani, prepotenti camini di marmo, seve­re armature medioevali, ritratti della famiglia von Arenberg che lo abitò fino al 1958, lampadari di Murano e sfarzose decorazioni rococò. La sala di Giove è decorata con diverse pitture mitologiche rappresentanti l'apoteosi di Ercole e da arazzi di Gobelins con motivi tratti dall'Odissea. Vi­gilati dagli sguardi  dei von Metternich e dei von Plet­tenberg, ormai appesi alle pareti ma compresi in taciti colloqui, si alternano i saloni da ballo sfarzosamente ar­redati con stucchi rococò, marmi pregiati, camini barocchi e immense specchiere dorate.

Sopra  castello di Velen e sotto  castello di Anholt dettaglio di tappezzeria in cuoio



Pochi chilometri di verde bagnato dai diversi affluenti dello Stever lo separano  dal ca­stello di Westerwinkel. In queste trasparenti acque si abbeverano gli olimpionici cavalli tedeschi curati a dovere nelle stalle nascoste tra i boschi. Bianche e nere, pulitissime, si rico­noscono per il disegno geometrico delle travi disposte a traliccio: degne "case" per le cheval roi, immancabile pre­senza in una terra aristocratica come il Münsterland. Celata dalle fronde appare la mole del castello di Westerwinkel. Caratterizzato dalle possenti mura in cot­to scandite da ampie finestre a croce, è ancora abitato dall'ultimo erede dei von Merveld proprietari del castello dal XV secolo. In questi cinque secoli hanno raccolto mobili, quadri, arazzi e porcellane di immenso valore.

 

Sopra a sinistra Burg Vischering e a destra Westerwinkel

La visita co­mincia nella sala da pranzo che fu arredata nel 1871 da una bottega di Colonia secondo lo stile neorinascimentale con pareti lignee e soffitto cassettonato e stuccato: sulla ta­vola, una sfilata di porcellane Meissen da capogiro. Sfilano poi  arazzi di Gobelins, altre porcel­lane di Meissen e di Delft, tavolini da gioco del Settecetnto, cinquecenteschi ritratti di famiglia e cassettoni in stili Luigi XV di André Charles Boulle fino a una curiosa stanza da letto che è un monumento al viaggio, al Grand Tour. Un secretaire del 1750 fa bella mostra di sé vicino a un alta­re da viaggio, vecchi stivali, borse e valigie in pelle e valigette da toilette rigonfie di ottocenteschi accessori. Tutti oggetti che assieme testimoniano come un tempo chi poteva spostarsi viaggiava alla grande. Magari in mongol­fiera, sui fiabeschi palloni colorati che oggi veleggiano sovente nei cieli del Münsterland. Anzi basta seguirne uno, in direzione sud-ovest, per raggiungere il villaggio di Dorsten che, assieme a Telgte, organizza le mongolfiadi te­desche.

 

Sopra a sinistra Burg Vishering  e a destra Anholt

Ai margini del paese e celato dai faggi spun­ta il castello di Lembeck. Fu trasformato nelle forme attuali, barocco-italiane, alla fine del Seicento, su due isolotti bagnati da stagni e da canali. L'accesso al castello è annunciato da un portale sopra il quale sono scolpite le armi della famiglia von Westerholt. Dall'arco d'entrata lo sguardo scorcia in una lunga prospettiva che attraversa la corte d'ono­re e si spinge oltre la parte signorile fino al giardino all'italiana disegnato con putti, fontane e statue mitolo­giche ornate da rose e rododendri. Da non perdere il Salone delle Celebrazioni: le quattro stagioni dipinte alle pareti fanno da cornice a una collezione di porcellane cinesi e all'immancabile quadreria di famiglia. Arazzi e tappetti rappresentanti scene mitologiche ornano invece un lungo corridoio che accede a sale arredate in stile Biedermeier e a un minuto gabinetto dove campeggiano Gobelin, porcellane di Meissen e mobili settecenteschi in ciliegio.

Sopra camino a Burg Vischering : e sotto a sinistra Burg Vischering arazzo e a destra Westerwinkel

 

Dirigendosi verso Anholt, e cioè puntando al confine olan­dese, il terreno rettilineo alterna pascoli a paludi dove galoppano cavalli selvatici, unici contrasti animati sul dominante sfondo verde sonoro. Qualche mulino e i canali che cor­rono a zig-zag già annunciano la vicinanza della terra di Rembrandt e Van Gogh. Poco prima del confine un immenso parco popolato da cervi e camosci, macchiato da bacini color zaffiro e ruscelli solcati da ponticelli e ponti levatoi, circonda il castello di Anholt, uno tra i più pittoreschi della re­gione. Riedificato dopo la guerra dei Trent'anni  in forme barocche dai principi zu Salm-Salm ospita, oltre a un roman­tico albergo, una splendida pinacoteca che raccoglie tele italiane, tedesche e olandesi tra cui primeggia la "Daianae und Acteon" di Rembrandt. La sala più luminosa e preziosa è quella dei cavalieri, stuccata e affrescata nel 1665 con pannelli lignei intagliati e tromp l'oeil di pregevole fattura che incorniciano la quadreria di famiglia. Arazzi di scuola fiamminga, lampadari veneziani, porcellane cinesi e giapponesi decorano la biblioteca: storica testimonianza di quercia che allinea incunaboli e manoscritti basso-me­dioevali assieme a un libro di preghiere appartenuto a Car­lo V.

Sopra padiglione nel giardino di Anholt e sotto  Haus Stapel


Da Anholt si ritorna verso Münster passando per Barlo dove abbaglia il colore giallo-limone del castello barocco di Diepenbrock. Vicino alla dimora signorile si acquatta un esclusivo albergo di campagna. L'Haus Diepenbrock è privata, ma su richiesta è possibile visitare gli interni tardoba­rocchi appena restaurati che conservano porcellane sette­centesche e quadri di artisti olandesi e tedeschi.

Sopra Westerwinkel e sotto Haus Huelshoff 


Dalla villa-castello di Barlo allo Schloss Stapel il tra­gitto è breve. Da lontano sembra ondeggiare sopra allo sta­gno che bagna un fitto bosco ceduo. La casa padronale, in stile neoclassicista, ha interni ottocenteschi e una curio­sa e decadente sala dei concerti ricca di tromp l'oeil na­turalistici. Infine annunciano le gabbie anabattistiche della simpatica cuna riformista, due agresti dimore legate alla  poetessa  Annette von Droste-Hülshoff: Haus Hülshoff e Ruschhaus. Due lussuose e colte case di campagna che per leggerezza ed eleganza contrastano con gli austeri e prepo­tenti Wasserschlösser vestfalici.

Sopra : castello di Anholt

 

INFO

stadt-muenster.de

germany.travel

nrw-tourism.com

 

ARRIVARE

In auto auto dall'Italia è  lungo (980 Km.ca. da Milano) ma si può coprire in una giornata: autostrada dei Laghi e poi via Lugano, Gottardo, Lucerna (austostrada E2-E9)  sino a Basilea da cui si continua lungo l'auto­strada E4 per Karlsruhe e Francoforte; quindi si prosegue per l'A13 fino a Dortmund da dove percorrendo ancora 94 chilometri di autostrada  (A11) si raggiunge Münster.

Sopra e sotto  : Muenster



DORMIRE E MANGIARE

 

La maggior parte dei castelli sull'acqua è abitata dall'aristocrazia locale. Alcuni sono stati ristrutturati e trasformati in alberghi o ristoranti. Comoda base di appoggio resta Münster dove, affacciato sul romantico laghetto di Ulitrop, si acquatta il rinomato albergo  Krautkrämer (Am Hiltruper See 173, krautkraemer.de). Circondato da boschi ricorda un'elegante residenza di campagna con ottime attrezzature e un risto­rante dall'arredamento rustico. In alternativa nel sobborgo di Handorf si può soggiornare al Romantik Hotel Hof sur Linde (Handorfer Werseufer 1, hof-zur-linde.de). E' un'antica fattoria del Seicento che offre una tranquilla ospitalità nelle simpatiche stanze arredate senza grandi pretese. Buona anche la cucina tipica servita nella taverna. Tre invece sono i romantici alberghi ricavati all'interno dei Wasserburger: il Parkhotel Wasser­burger di Anholt (romantikhotels.com), ai confini con l'O­landa, a cui è annesso anche un campo di golf. Ricavato in un'ala del castello è circondato da fossati e laghetti e da un parco popolato da cervi. E' senza dubbio il più bello del Münsterland anche se non ostenta servizi reali. Le ca­mere sono solo una trentina e ospita un buon ristorante ai piedi della Dic­ker Turm, la robusta torre circolare dell'ala medioevale. In un'ala del castello di Lembeck a Dorsten è stato ricava­to lo Schlosshotel Lembeck (schlosshotel-lembeck.de) che ha solo sei stanze e un ristorante con volte a botte. A nord di Bocholt impera l'Hotel Residenz (Kaiser-Wilhelm Strasse 32, hotelresidenz.de).

Sopra castello Schloss-Hotel di Velen e sotto piatto  tipico


In tutto il Münsterland è facile trovare simpatiche locande di campagna dove si pasteggia con prosciutto affumicato, choucrutte, cacciagione e birra locale, mentre a Münster ab­bondano le Kneipen, le simpatiche osterie di legno scuro dove l'acquavite scorre a fiumi.

 

IN BICI E A CAVALLO

I Wasserschlösser sono così vicini uno all'altro che si possono raggiungere pedalando con la Leeze, biciletta in dialetto vestfalico. Rivolgersi a stadt-muenster.de. Coprono centinaia di chilometri le Pattkes, le piste ciclabi­li tracciate in mezzo a prati e foreste o ai bordi degli innumerevoli canali che scandiscono geometricamente questo territorio privo di rilievi. Sulle due ruote è quindi pos­sibile visitare senza fatica anche quattro castelli al giorno. Mitico cavalcare (monta all'inglese, ovvio) e mitici i cavalli: landgestuet.nrw.de  e wildpferde.de
Sopra e sotto : biking Muensterland
text and photos by Andrea Elvezio Battaglini are protected by European Copyrights Law: CDD April 10, 2016

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