UK BREXIT OR NOT, YORK E WELLS:

DUE CATTEDRALI DA PRIMATO

  


Sopra a sinistra navata centrale del Minster di York e a destra navata laterale  della cattedrale di Wells 

Condividono primati : il Minster di York di essere la più grande chiesa gotica a nord delle Alpi  e la più visitata di Inghilterra; la Wells' Cathedral  il più nobile esempio di gotico primitivo del paese e uno dei più originali d'Europa. Da sole meritano il viaggio, Brexit or not.

 

Sopra : soffitto coro Minster di York e sotto soffitto coro cattedrale di Wells

 Sopra : Haus Stapel scala a chiocciola

             




MINSTER YORK

Dopo Londra York è la città inglese più visitata dagli  stranieri e il Minster la chiesa più affollata. Da oltre 13OO anni è l’anima della città oltre a essere la più grande chiesa gotica a nord delle Alpi e la più grande cattedrale dell’Europa settentrionale con una navata centrale che, sola, può accogliere più di duemila fedeli. Sopra a ogni primato il Minster, dal latino monasterium, vanta il maggior numero di vetrate istoriate di tutta la Gran Bretagna: una magica  Bibbia di vetro che, vanitosa, ipnotizza anche gli occhi più distratti. Una Bibbia che si lascia sfogliare passo a passo lungo un perimetro che sfiora il mezzo chilometro.

Commissionate di volta in volta dal patronato ecclesiatico o da donatori laici le vetrate istoriate formano un “film” colorato con ossidi metallici che racconta la storia della Chiesa. Ovunque le sequenze saldate tra loro con fili di piombo sono incorniciate, nelle navate e nel transetto come nel coro, da eleganti nervature che paiono palme spettinate dal vento. Lo “schermo” diventa così un gioco di volumi, di pieni e di vuoti che richiama la ritmica fuga di polifore, di guglie e di pinnacoli evidente nella struttura esterna. Difatti, pur essendo smisurata e sperticata (è lunga 163 metri e larga 76), la cattedrale dedicata a San Pietro è leggera come una nuvola. Una nube un po’ capricciosa forse, con la facciata in stile perpendicolare stretta da due slanciate torri, le finestre bizzarre e fiammeggianti e i poderosi contrafforti che la ancorano in mezzo a un parterre tirato a lucido, ma nell’insieme di grande e lineare impatto. Resta il faro della nobile cittadina sull’Ouse, visibile da ogni angolo: “You are here”, ricorda muta ai turisti.

  

Nella zona nord-orientale del paese scandita da lussureggianti vallate e brughiere taciturne, il Minster sorge oggi là dove era stanziato il quartier generale dell’esercito romano che amministrava il nord dell’Inghilterra. Invero si conosce poco della comunità romana e cristiana di York, anche se alcuni documenti parlano di un vescovo locale già nel 314 A.D. Pare certo invece, nella confusione storiografica altomedioevale, che Edwin, re pagano del Northumbria, sia stato battezzato nel 627 in una piccola chiesa di legno eretta per l’occasione e che questa divenne la base del futuro monastero di York. L’effimera costruzione fu sostituita in seguito con un edificio di pietra che subì diversi restauri prima di essere  distrutto nel 1069 durante il regno di William il Conquistatore. Tra il 1080 e il 1100 il nuovo arcivescovo normanno Thomas di Bayeux decise di ricostruire il monastero, poi esteso durante l’arcivescovato di Roger de Pont l’Evêque, le cui rovine campeggiano tutt’ora nel Museo della Fondazione sotto l’odierna cattedrale e in una parte della cripta occidentale.




L’attuale costruzione infatti fu iniziata solo nel 1220. Il competitivo arcivescovo Walter Gray e il Capitolo decisero di ricostruire la cattedrale normanna nella stessa scala della rivale Canterbury. Il transetto meridionale fu la prima sezione ad essere demolita e ricostruita. I lavori strutturali del transetto nord furono completati nel 1253. Nel 1290 i costruttori cominciarono a demolire la navata normanna, sostituendola con l’attuale. Sorse così il più grande vestibolo medioevale d’Inghilterra, un lavoro immenso che doveva compiacere Edward I e Edward II (i due re basarono le loro corti a York mentre combattevano in Scozia) e ospitare i loro parlamenti nella Sala Capitolare. La nobiltà locale contribuì ai costi della costruzione e fu ricompensata  dalla giustapposizione degli stemmi disposti bene in vista nella navata centrale.



Come il Duomo di Milano anche la cattedrale di York divenne una fabbrica senza fine. Nel 1360 iniziarono a demolire la costruzione normanna, ma in pieno cantiere ci fu un parziale collasso della torre centrale. I costruttori progettarono di riposizionare la torre sormontandola da un campanile e da una guglia che, una volta finite nella seconda metà del XV secolo, si creparono vistosamente. Si pensò allora che le fondamenta non potevano sopportare nessun peso supplementare e perciò i progetti per il campanile e la guglia furono abbandonati. Nel 1472, a lavori incompleti, la cattedrale fu consacrata. Nel XVI e XVII secolo gli altari  e le cappelle vennero aboliti e il reliquiario di St.William smantellato. Nel XIX secolo subì poi due incendi: il primo, nel 1829, distrusse il coro in legno e il secondo, nel 1840, bruciò tutto il tetto della navata. Ancora nel 1967 esplosero crepe ovunque, dimostrando che le fondamenta si stavano di nuovo muovendo. Per frenare il pericolo di un totale collasso fu varato un piano di salvataggio di cinque anni che portò al consolidamento delle fondamenta esistenti con l’inserimento di enormi collari in cemento armato. Nel 1984, quando finalmente si pensava la cattedrale al sicuro, un terzo incendio distrusse il tetto del transetto meridionale. Ancora una volta l’abilità dei costruttori del Minster fu messa alla prova:  oggi 250 impiegati e 300 volontari lavorano per preservare l’eredità della fede, della bellezza e dell’ispirazione mistica che la grande costruzione presenta ogni anno a due milioni e mezzo di visitatori.


Tutti turisti che, appena entrati nel tempio, restano incantati dalla grandiosa navata iniziata nel 1291: é infatti la navata gotica più estesa d’Inghilterra scandita da otto  chiavi di volta che sorreggono il tetto, che hanno le dimensioni di un metro di diametro e che schermano le prepotenti vetrate.

Quella occidentale, lavorata a forma di cuore nel 1338-9 dal maestro Robert sotto la direzione di Willima Melton (1316-40), inzia il lungo racconto illustrato del Minster omaggiando gli otto arcivescovi di York, gli apostoli da cui trassero l’autorità per le loro cariche e la vita terrena di Cristo: l’Annunciazione, la Natività, la Resurrezione e l’Ascensione. All’apice la scena del Paradiso mostra Maria incoronata come una regina. Per il suo disegno è chiamata “il cuore dello Yorkshire”’ e probabilmente nell’insieme la vetrata vuole rappresentare il cuore sacro di Cristo che ricorda ai fedeli il suo amore per il mondo.

 

La battaglia tra i sessi era nel Medioevo un tema popolare. Nella navata occidentale del Minster è illustrata nella vetrata “Pilgrimage”: il filosofo Aristotele, l’uomo più saggio del mondo, subisce il fascino della cortigiana Phillis mentre di fianco Dalila taglia i capelli a Sansone rubandogli la sua forza e ribadendo così l’esempio di femminile malizia.


A incantare è però Il transetto settentrionale, costruito durante il XIII secolo in stile Early English. Il centro della volta è in legno, materiale che contrasta con la celebre vetrata delle “Cinque Sorelle” realizzata  con vetro a “grisaille”: sembra un quadro di Braque. Fu completata intorno al 1250 al tempo in cui il vetro colorato si lavorava solo all’estero e il cui costo d’importazione sarebbe stato proibitivo per un’area così grande. La tecnica impiegata fu quella di rifinire con smalto scuro un predisposto intreccio di vetro chiaro. Ogni arco gotico ogivale della vetrata misura più di sedici metri di altezza e un metro e mezzo di larghezza. L’intera vetrata contiene più di centomila pezzi di vetro. E’ grandiosa, astratta e ipnotica.



Altrettanto inusuale la sala capitolare, iniziata nel 1260 e portata a compimento nel 1286. In stile gotico decorato, ha una forma ottagonale ma, nonostante le notevoli dimensioni, non ha alcuna colonna centrale che supporta la volta. E’ circondata dalle sculture più belle della chiesa (solo l’8 % di queste sono originali, scolpite tra il 1270 e il 1280, il resto fu scolpito da George Peter White nel 1845). Pure l’abside è curioso. E’ di forma quadrata e non semicircolare come troviamo in genere nel Continente. Costruito in stile gotico perpendicolare, fu iniziato nel 1361 durante l’arcivescovato di Jhon Thoresby (1352-73) e completato nel 1472.


E’ comunque la grande vetrata orientale a sorprendere. Vanta la  più grande superficie vetrata al mondo, estesa quasi come un campo da tennis. Il vetraio John Thornton impiegò tre anni (dal 1405 al 1408) a completare il lavoro che costò all’epoca 58 streline pagate da Walter Skirlaw, vescovo di Durham. Centodiciassette pannelli in fila per nove raccontano il Libro della Genesi, iniziando dalla Creazione e continuando fino alla morte di Absalom. Data la vastità, la vetrata è supportata da una muratura che forma una protezione interna.


Se la cripta testimonia la primitiva costruzione normanna con il reliquiario di St.William che al suo ingressò a York nel 1154 collassò schiacciato dalla folla riunita per salutarlo, il coro racchiuso da tramezzi e ricostruito dopo l’incendio del 1829, accoglie un maestoso organo che conta oltre 5300 canne. La più larga di queste può essere vista dalla navata laterale o dalla cuore della torre centrale disegnata da William Colchester. Più corta delle intenzioni originali (60 metri di altezza) venne ricostruita dopo il crollo parziale del 1407. I falegnami recuperarono il legno ancora in buono stato e, cercando di migliorare la bellezza della struttura, trasformarono i necessari elementi portanti della lanterna centrale in geometrici disegni estetici. L’effetto è di rigoroso equilibrio quasi quanto quello calibrato nella sala capitolare, a volte lignee, che sembra una migale, un ragno dalle zampe sottili. E’ annunciata all’ingresso da un’iscrizione latina che recita:”così come la rosa è il fiore dei fiori, questa è la casa delle case”. Come il Minster, con i suoi finestroni “graffiati”,  è la chiesa delle chiese.

 

LA MAGNETICA WELLS

Wells significa sorgenti e sia il nome della località che l'ampio canale esteso lungo il lato della cattedrale attestano la ricchezza di acque del territorio, il Somerset,  su cui sorge una delle più spettacolari chiese inglesi. Un complesso religoso del tutto inusuale in Gran Bretagna per la perfetta conservazione della cattedrale, della residenza vescovile, della Chapter House, del chiostro e di tutte le costruzioni annesse (Vicar's Close) che nell'insieme costituiscono un perfetto isolamento monastico tanto da offrire "una delle immagini più complete del medioevo europeo" (Peter Meyer).


Consacrata dal vescovo Reginald nel XIII secolo, ma le origini risalgano al 909, la cattedrale di Wells troneggia nel cuore mistico della terra di Re Artù che oggi gli inossidabili hippies di Glastonbury  e i postini "Royal Mail" imbevuti di sidro calpestano in cerca di un Santo Graal che non c'è. Campeggia maestosa in mezzo al lucido parterre di Cathedral Green sotto cieli da playstation che non scaricano quando sono neri e minacciosi e si scatenano quando sono bianchi e paffuti come le pecore del vicino Exmoor Park.  


Se la sua orizzontale facciata lunga ben quarantacinque metri, che è la più fotografata d'Inghilterra ed è articolata in contrafforti, colonnine, nicchie e gallerie scosse da trecentosessanta statue gotiche, appare un po' schiacciata e pesante, l'interno è luminoso e incredibile. Fantastico è il gioco dei possenti archi invertiti, a "forbice", che capovolgono la consueta prospettiva delle navate centrali gotiche. Dall'ingresso gli archi a clessidra richiamano la bocca spalancata di un pesce gigante pronta a inghiottire i fedeli. I tre archi rovesciati, che trasformano l'ambiente della crociera in una gabbia gigantesca, furono di fatto più il frutto di una necessità statica che di una scelta estetica.  Infatti, poco dopo la costruzione del tiburio, nel 1322 le pareti delle navate già cedevano. O si rafforzavano i pilastri della crociera o si invertivano gli archi, cosa allora comune in Inghilterra ma in genere realizzata solo su piccole dimensioni come, ad esempio, le finestre traforate. L'elemento sorprendente degli archi capovolti di Wells consiste proprio nella trasposizione di un motivo di piccole forme in proporzioni gigantesche. Inarcandosi e intrecciandosi uno contro l'altro i trafori della crociera diventarono così un mezzo di fusione spettacolare e di unione lineare tra le navate.

 

Tutta la chiesa in teoria è inspirata alle grandi cattedrali francesi, ma rivela i canoni del gotico primitivo inglese che si proietta in larghezza. Anche l'aula capitolare retta da un solo pilastro che esplode in trentasei nervature è un vortice mistico. E lo è il coro con le volte a rameggio e le vetrate provenienti da Rouen. Insomma nell'insieme Wells è davvero superba. Ipnotica è la scala curva di accesso alla Chapter House che forse è la più celebre aula capitolare di tutto il paese: un ottagono di ampio respiro illuminato a giorno e che sembra ruotare intorno a quel fascio di nervi pietrificati che è il massiccio pilastro centrale a forma di imbuto. E' un ambiente così equilibrato da emanare un senso di serenità e quiete raro altrove.


Come in tante altre cattedrali inglesi l'aula capitolare, realizzata tra il 1250 e il 1306,  è localizzata a fianco della cattedrale come fosse un battistero; nel resto dell'Occidente invece la sala del capitolo è in genere integrata nel chiostro. Un altro elemento di curiosità è la scala di accesso alla Chapter House. E' ripida e ritorta verso il portale in modo che la luce proveniente dalle grandi finestre della sala, rimbalzando sulle battute degli scalini, crea dei giochi chiaroscurali magnetici e misteriorsi preparando l'occhio all'apoteosi luministica scatenata nell'ambiente ottagonale.


Altrettanto sorprendente, a parte il coro ricco di stalli neogotici, è nell'ala settentrionale il Wells Clock, un orologio astronomico con quattro figure di cavalieri e un automa che batte le ore. Risale al 1390 e richiama l'orologio astronomico collocato all'esterno della chiesa, del 1392, che ha a sua volte due figure di condottieri che battono le ore. Mentre il meccanismo di quello esterno è moderno, il Wells Clock preserva ancora gli antichi e fascinosi congegni in parte a vista.

    

Scenografica è la facciata della cattedrale che, incorniciata da un lucido e rasato parterre, è una Bibbia di pietra. Vanta almeno trecentosessanta statue di santi, re e cavalieri (erano quattrocento in origine) che, di nicchia in nicchia, raccontano la storia del Medioevo e della Chiesa. E' spettacolare, di nobile aspetto e ridondante ma forse, così oberata di sculture, un po' tozza, "confusa e confusiva" (Werner Gross). Lo scheletro della facciata ricalca quello delle grandi cattedrali francesi, specialmente quelle di Reims e Chartres, ma la sua prepotente larghezza (oltre quarantacinque metri), compensata dallo slaancio verticale dei potenti contrafforti, la proietta negli schemi del gotico primitivo inglese. Durante l'ultima guerra civile inglese, consumatasi nel XVII secolo, subì alcuni danni che furono riparati soltanto nell'Ottocento con abili restauri conservativi (particolarmente delle statue e delle sculture).

 

Più sobrio ed elegante è il portico settentrionale, fatto erigere dal vescovo Jocelin. Le pareti, rivestite e bucate da nicchie e arcatelle, viste con la coda dell'occhio sembrano trasparenti membrane carnali. Il chiostro orientale presenta invece una ragnatela di nervature leggera come una nuvola. Dal chiostro si accede alla Biblioteca voluta dal vescovo Bubwith che investì in incunaboli e codici miniati l'equivalente odierno di 250.000 sterline: era il 1424. Nel 1459 venne invece eretto il ponte delle catene, il Chain Bridge che collega l'aula capitolare alla Vicar's Hall che fungeva da refettorio a sua volta affacciato allo sbalorditivo Vicar's Close, un'incantevole stradina cieca di centocinquantadue metri delimitata da  quarantadue casette uniformi in pietra fatte costruire per i dignitari della cattedrale, e le loro mogli, dal vescovo Ralph di Shrewsbury. Ancora i membri del Vicar's Choral (una specie di club religioso) vivono nella romantica viuzza e gestiscono la scuola della cattedrale, amalgama di scuola grammatica e teologica. Staccato fisicamente ma adiacente al complesso infine, è il Palazzo del Vescovo, un tempo vescovo di Wells e Bath. Circondato da un fossato e annunciato da un ingresso a torri del XIV secolo, il palazzo abitato e non visitabile è affiancato da una bella cappella del 1290 e dalla sorgente sacra di Sant'Andrea che diede il nome al piccolo borgo di Wells. La "più piccola delle città inglesi" ruota infatti tutto intorno alla magnetica cattedrale.



 

 

SCHEDA YORK

York è una delle città medioevali meglio conservate della Gran Bretagna. La struttura antica è rimasta inalterata tanto che, camminando nel centro storico che in gran parte è isola pedonale, si ha l’impressione di visitare un museo vivente. Ovunque si affacciano le tipiche case bianconere a graticcio tutelate da leggi severissime. Vanta inoltre dei musei curiosi, in primis ante omnia quello ferroviario, e resta  una comoda base di appoggio per visitare la verdissima e ondulata regione dello Yorkshire: leggi mio articolo su La Stampa, Yorkshire e la Br önte a tutto vapore

 

ARRIVARE

In aereo e treno: dallo scalo di Londra Stansted  (voli diretti purtroppo solo con la discutibile ryanair.com) e da Liverpool Station partono i treni della North-Eastern Railway che in circa due ore e mezza raggiungono la stazione di York.


 

INFO

visityork.org

yorkminster.org

L'ingresso alla cattedrale costa 11 sterline. E' aperta dalle 9 alle 16,30.

 

DORMIRE

York è gonfia di simpatici b&b. Di charme l'Hotel Indigo (hotelindigoyork.co.uk) e il Judges Court Hotel (judgescourt.co.uk).

  

 

MANGIARE

Tra i tanti pub storici che servono piatti tipici (tra cui lo yorkshire pudding, l'agnello, l'insalata di pere e un gustoso blue cheese) The Old White Swan in Goodramgate risale al 1703  mentre Ye Olde Starre Inne al 1644 (Stonegate).

 

 

SCHEDA  WELLS

 

ARRIVARE

Fly and drive da Londra Heathrow (bristishairways.com e alitalia.com) che è sull'autostrada M4 diretta nel sud-ovest con cui in due ore e mezza si raggiunge Wells.


 

INFO

visitbritain.com

visitbath.co.uk.

wellscathedral.org.uk

La Cattedrale è  aperta dalle 7 del mattino alle 18/19. L'ingresso è libero ma ben accette sono le elemosine.

 

DORMIRE

A Godney nei pressi di Wells, bucolica la Double-Gate Farmhouse (doublegatefarm.co.uk) che è un albergo di campagna di classe. Sempre vicino a Wells a Shepton Mallet il Charlton House SPA Hotel (bannatyne.co.uk)  è arredato con gran gusto e ospita uno dei ristoranti migliori della regione. Ha poche camere deliziosamente decorate.

  

 

MANGIARE

Diversi e suggestivi i pub storici e gastronomici, ideali sia per il lunch sia per cenare.  Oltre al celebre Cheddar Cheese e ai dolci spugnosi (pudding) con le marmellate locali fatte in casa, vanta altri undici squisiti formaggi di piccola produzione. Tra i pubs più vicini a Wells spiccano lo "Strode Arms" di Cranmore (thestrodearms.co.uk) e il "Waggon&Horses" a Doulting (sulla strada A361). A Wells di grande charme il "City Arms" in High street (cityarmswells.co.uk).


SHOPPING

Vicino a Wells, a Glastonbury, imperdibile il negozio di dischi Tor Records (2 Northload street) dove si trovano LP storici ed esauriti. Ogni sabato e lunedì a Taunton in Silver street si tiene un ricco mercato dell'antiquariato (il sabato soprattutto di mobili, il lunedì di oggetti d'epoca).

 

text and photos by Andrea Elvezio Battaglini are protected by European Copyrights Law: CDD April 10, 2016

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